|
Mercato elettrico e PNIEC: tra palco e realtà |
|
Mercato elettrico e PNIEC:
tra palco e realtà
di Federico Bruno Pontoni1, Edoardo Somenzi1, Sara Floriana Zanini2,1, Giovanni Rizzo1, Matheos Giakoumi3,1
1 Fondazione Eni Enrico Mattei 2 Università Ca’ Foscari 3 Università del Texas 
Cosa ci dobbiamo aspettare dai prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica se gli obiettivi nazionali fissati dal PNIEC non saranno raggiunti? Quale sarà l’impatto sul benessere socioeconomico del Paese? Il mercato elettrico italiano nel 2030 tra Piani nazionali, target climatici e realtà: un modello per l’analisi
Quali saranno le implicazioni per l’Italia nel caso in cui gli obiettivi PNIEC 2024 per il 2030 - in particolare quelli relativi a nuova capacità da fonti rinnovabili variabili - non vengano raggiunti? Ciò che più preoccupa alcuni analisti è l’impatto sui prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica; impatto che potrebbe portare a significativi squilibri a livello UE, influenzando le importazioni e le esportazioni di energia a causa delle variazioni dei differenziali di prezzo. E anche il mercato interno potrà essere influenzato da queste differenze regionali.
La suddivisione dell’Italia in sette zone di mercato comporta già differenze di prezzo. Con una distribuzione disomogenea dell’aumento della produzione da fonti rinnovabili variabili e l’introduzione prevista nel 2025 di una tariffazione zonale (come da Decreto Ministeriale 18 aprile 2024 del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica), questa situazione potrebbe portare a un effetto di frammentazione del mercato ancora più pronunciato.
Inoltre, qualsiasi deviazione dagli obiettivi al 2030 potrebbe complicare gli sforzi dell’Italia per rispettare i propri impegni climatici, con un’ulteriore incertezza legata alle tendenze previste per i prezzi del gas nei prossimi anni e dalla fluttuazione dei prezzi delle emissioni di CO2.
Considerando questi diversi Scenari, cosa possiamo aspettarci dai prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia se gli obiettivi nazionali non saranno raggiunti. Quale sarà l’impatto sul benessere socioeconomico del Paese? Queste domande possono trovare risposta solo valutando la capacità installata prevista per le fonti rinnovabili variabili entro il 2030.
I Piani nazionali energia e clima
I Piani Nazionali per l’Energia e il Clima sono i principali strumenti elaborati dagli Stati membri dell’Unione Europea per definire in dettaglio i loro obiettivi climatici fondamentali e le azioni di transizione energetica per il prossimo decennio.
La serie completa dei piani definitivi per il periodo 2021-2030 avrebbe dovuto essere presentata entro il 31 dicembre 2019, come previsto dal Regolamento (UE) 2018/1999 sulla governance dell’Unione in materia di energia e clima concordato nell’ambito del Pacchetto Energia pulita per tutti gli europei.
Dalla sua adozione, è stata riconosciuta la necessità di includere la variabile climatica nel contesto più ampio della pianificazione energetica, definendo un denominatore comune tra i diversi Paesi UE e individuando i principi di governance comune che rafforzerebbero i meccanismi di cooperazione tra gli Stati membri, e tra questi e la Commissione.
Tuttavia, da allora, il Green Deal europeo, le dinamiche geopolitiche in rapida evoluzione e la crisi energetica hanno spinto l’UE e i suoi Stati membri ad accelerare la transizione e a fissare obiettivi energetici e climatici più ambiziosi, con un’ulteriore forte enfasi sull’inclusività delle tecnologie senza emissioni di carbonio e sulla diversificazione delle importazioni, al fine di ridurre la dipendenza esterna aggravata dalla situazione tra l’UE e la Russia.
Questi sviluppi hanno avuto riflessi sul quadro legislativo adottato nell’ambito del Pacchetto Fit for 55 e del Piano REPowerEU, che avrebbero dovuto essere integrati nella nuova versione dei Piani nazionali in materia di energia e clima.
In linea con l’articolo 14 del Regolamento sulla governance, le versioni aggiornate dei documenti avrebbero dovuto essere completate entro la fine di giugno 2024. La maggior parte dei Paesi non ha rispettato tale scadenza; l’Italia fa parte del piccolo gruppo di Stati membri che ha presentato il Piano definitivo entro i termini previsti.[...]
L'ARTICOLO COMPLETO È DISPONIBILE PER GLI ABBONATI ALLA RIVISTA
© nuova-energia | RIPRODUZIONE RISERVATA
|