Risolvere il Trilemma Energia: atarassìa o sicurezza?

Risolvere il Trilemma Energia:
atarassìa o sicurezza?

di Guido Pier Paolo Bortoni - Presidente CESI

Guido Bortoni - la rubrica su Nuova Energia


Il trilemma energetico predica i tre stati virtuosi dell’energia - decarbonizzazione, affidabilità, competitività. Ma serve un metodo. Tra atarassìa e sicurezza, un viaggio tra etimologie, storia e policy per capire cosa significa davvero proteggere il sistema energetico

Mi riferisco al Trilemma energetico che, come noto, predica i tre stati virtuosi dell’energia, segnatamente: Decarbonizzazione, Affidabilità e Competitività. Qui non farò un discorso di merito, com’è ormai buona abitudine di questa rubrica, bensì un ragionamento di metodo, d’impostazione logica per giungere, anche nel futuro prossimo, a una qualsivoglia versione positiva del Trilemma. Per una volta mi prendo questa licenza.

Perché il titolo sembra mettere in contrapposizione atarassìa e sicurezza, quando queste parole - per molti pensatori e per lungo tempo - apparivano come quasisinonimi, entrambe riferite a un comune stato di assenza di paure avverso a minacce di vario tipo?

L’etimo delle parole, ma soprattutto il contesto storico in cui sono nate e cresciute, può rendere ragione delle importanti differenze tra le due. Può anche fare scuola per orientare seriamente il dibattito di merito sul Trilemma nel verso della sicurezza ovvero della assicurazione contro molteplici rischi, piuttosto che sulla strada di una mera atarassìa.

Atarassìa è espressione antica, addirittura coeva della filosofia ellenistica, con cui si indicava uno stato di tranquillità, di appagamento, di serenità tutta interiore che appartiene al mondo delle emozioni e delle passioni individuali. Traslata ai nostri tempi, atarassìa non ha nulla a che fare con l’impegno civile, collettivo, e tanto meno politico, per assicurarsi un benessere al riparo da pericoli e paure che affliggono società ed economia anche oggi.

È, piuttosto, uno stato morale del singolo e le paure da cui desidera affrancarsi sono di tipo eminentemente soggettivo: le mie, diverse da quelle del singolo lettore, diverse da quelle dei nostri policy maker e regolatori. Dunque, improduttiva di effetti utili per una comunità alle prese con minacce esterne da cui desidera - oggettivamente - essere immunizzata.

L’erede dell’atarassìa, nell’energia odierna, è la ben nota impostazione ideologica o ideologizzata, ancor più se applicata con pervicacia a questa o a quella tecnologia energetica. Ciò che appaga la coscienza di qualcuno, purtroppo, non può rassicurare, in scienza e coscienza, una pluralità di individui su cui gravano rischi e minacce di fatto esterne alla sfera delle volontà - anche se buone volontà - dei singoli. Non è il caso di enumerare i casi di atarassìa energetica già perpetrati anche nel nostro Paese. I loro effetti negativi sono ancora visibili anche oggi. [...]

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