SMR raffreddati al piombo: supereroi del nucleare italiano? |
SMR raffreddati al piombo:
supereroi del nucleare italiano?
di Guido Possa

Secondo il PNIEC 2024, al 2050 saranno operativi in Italia 10.000 MW da fonte nucleare. Reintrodurre l’atomo nel nostro Paese richiederà per prima cosa scegliere su quale tecnologia concentrare gli investimenti. Breve rassegna sui reattori veloci SMR raffreddati al piombo
Per conseguire l’obiettivo vincolante di una piena e totale decarbonizzazione entro il 2050, il nostro Governo ritiene indispensabile reintrodurre nel Paese la produzione nucleare di energia elettrica. Secondo le previsioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2024, un documento formalmente impegnativo per l’Italia, inviato all’UE nello scorso luglio, nel 2050 saranno operativi in Italia impianti nucleari per una potenza complessiva di 10.000 MWe.
Al riguardo, il Consiglio dei Ministri ha approvato il 28 febbraio 2025 un disegno di legge delega sul nucleare sostenibile. Il nuovo nucleare non sarà realizzato con grandi impianti da 1.000 MWe (la potenza media delle centrali attualmente in esercizio), ma con centrali di più modeste dimensioni: gli SMR (Small Modular Reactors). Per inciso, per realizzare la potenza di 10.000 MWe con SMR da 250 MWe (già una taglia cospicua), ne occorrerebbero 40.
Una tecnologia SMR da considerare è quella dei reattori veloci raffreddati al piombo, su cui è da tempo attiva Ansaldo Energia con il progetto ALFRED (Advanced Lead Fast Reactor European Demostrator), approvato a livello europeo. All’iniziativa ALFRED partecipa anche l’ENEA.
Recentemente sono iniziate a comparire sulla stampa nazionale notizie circa l’interesse del Governo per i reattori veloci SMR raffreddati al piombo progettati da Newcleo, società di ingegneria nucleare fondata nel 2021 da Stefano Buono. Un articolo comparso il 1° aprile sul Corriere della Sera, dal titolo Nucleare, il Governo pronto a investire fino a 200 milioni, riporta una nota del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Alfredo Urso e del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che conferma «l’interesse del Governo per la realizzazione di tecnologie innovative nel settore nucleare, con una particolare attenzione ai progetti della Newcleo, leader nella progettazione di reattori nucleari di terza generazione avanzata e di quarta generazione».
Secondo l’articolo, non è un mistero che «i Ministri Urso e Pichetto Fratin sono reduci da mesi di incontri e discussioni con Buono, per valutare come sostenere lo sviluppo della Newcleo e dei reattori di quarta generazione raffreddati al piombo e alimentati con le scorie di altri impianti». L’ipotizzato investimento nel nucleare di 200 milioni di euro da parte del Governo citato nel titolo dell’articolo si riferisce proprio a questi reattori SMR raffreddati al piombo studiati dalla Newcleo.
La reintroduzione del nucleare in Italia richiederà per prima cosa la scelta della tecnologia su cui concentrare gli investimenti. Al riguardo, il 14 maggio 2025 è stata costituita la società Nuclitalia, partecipata da Enel (51 per cento), Ansaldo Energia (39 per cento) e Leonardo (10 per cento). Compito della società sarà di valutare quali sono gli SMR più innovativi e maturi di massimo interesse per l’Italia, tenendo conto delle possibili collaborazioni internazionali.
I reattori nucleari di IV generazione
L’espressione “reattori nucleari di IV generazione” fu coniata nell’anno 2000 dal Governo USA, sotto la presidenza di Bill Clinton, nel lancio di una iniziativa di grande risonanza: la proposta di una collaborazione internazionale, aperta a tutti i Paesi che l’avessero desiderato, per il rilancio dell’energia nucleare a fini pacifici. L’obiettivo era la promozione della ricerca e dello sviluppo necessari per la realizzazione di reattori nucleari innovativi. Questi nuovi impianti avrebbero dovuto presentare prestazioni migliori rispetto ai reattori in esercizio [...].
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