L’e-book interessa il mondo dell'energia? |
C’è chi avanza qualche dubbio in merito alla compatibilità tra i concetti di velocità e qualità, soprattutto per articoli scientifici e materiale con elevata ricchezza di contenuti. Oggi Internet presenta problemi di copyright e non facilita in alcun modo la selezione qualitativa: anche sul tema energia gira molta spazzatura, confezionata ad hoc per sembrare attendibile. I temi della tutela della qualità, dell’attendibilità e della verifica dei contenuti andrebbero certamente affrontati seriamente, in vista di una massiccia diffusione dell’editoria elettronica. Diverse le posizioni sulla questione costi. Per quanto riguarda l’hardware, la barriera del prezzo non è considerata insormontabile... soprattutto quando si pensa ai costi dei nuovi telefoni intelligenti e ai tempi medi di sostituzione di questi apparati. Però, proprio per l’esigenza del tutto e subito, la connettività è considerata variabile di peso assoluto; quindi l’acquisto di un prodotto specifico solo per la lettura è considerato come un di più, per chi già possiede e utilizza abitualmente un tablet PC. In una realtà multitasking, solamente leggere (e scrivere) sembra essere riduttivo... Sul software la questione pare essere più delicata; si ritiene che l’editoria elettronica potrebbe prendere davvero piede solo se, a parità di qualità e di contenuti, costerà sensibilmente meno rispetto alla versione di carta. In ogni caso, il parere prevalente è che i tempi siano maturi per una diffusione sempre più capillare dell’editoria elettronica. Da qui a meno di dieci anni, nel caso della generazione di carta; sicuramente in tempi più brevi per chi già dall’asilo comincia a confrontarsi con il computer (ma per questi soggetti, forse, il supporto è ancora un po’ troppo caro!). E come strumento di lavoro all’interno delle strategie di marketing? Vista la tipologia dei soggetti interpellati da Nuova Energia, la domanda è stata tenuta per ultima e non ha deluso le attese (per lo meno dei supporter dell’ebook). La comunicazione deve stare al passo con i tempi, anzi spesso deve saperli anticipare. Quindi, questo nuovo modo di leggere dovrà essere tenuto in considerazione, dovrà generare nuove applicazioni e un possibile nuovo linguaggio pubblicitario. Non in un futuro remoto, ma entro i prossimi 4 o 5 anni. Questi nuovi linguaggi, generati dai nuovi supporti, potranno essere utilizzati anche nel marketing: ogni prodotto che riesce a connotarsi come nuovo, utile, avveniristico, ha un eccellente ritorno. L’azienda che saprà sfruttare nuove applicazioni per fare comunicazione o addirittura per vendere un prodotto o un servizio, potrà beneficiare di un vantaggio competitivo. Si dovrà puntare su una massima qualità percepita, insieme ad immediatezza e intuitività. Un’ultima considerazione, o forse si tratta solo di un auspico: non necessariamente il confronto tra carta e silicio deve concludersi in termini di vinti e vincitori, con l’ampliamento del mercato da parte di un contendente che si traduce in perdita da parte dell’altro. Si potrebbe, invece, innescare un circuito virtuoso, come è già successo nel caso delle infrastrutture tangibili di trasporto e intangibili di comunicazione. All’inizio di questo secolo, la maggior parte degli studi di settore prevedeva una parziale diminuzione della mobilità fisica individuale, imputabile soprattutto alla diffusione della mobilità virtuale (a partire dal telelavoro). Ci si aspettava, quindi, un graduale decongestionamento delle infrastrutture di trasporto. La realtà ha evidenziato un fenomeno opposto: l’accresciuta facilità (e rapidità) di comunicazione ha favorito lo sviluppo delle relazioni. Un primo contatto, magari virtuale, ha spesso generato una nuova domanda di scambi e di interazioni, questa volta fisici. Come un lievito, in questo caso l’ICT ha fatto aumentare i volumi dei traffici merci e della mobilità delle persone. E se lo stesso fenomeno si dovesse ripetere anche nel caso dell’ebook? L’editoria elettronica potrebbe anche riattivare una parte dell’utenza che oggi dedica alla lettura una frazione limitata o residuale del proprio tempo, riavvicinandola anche al libro tradizionale; creando una domanda non concorrenziale o sostitutiva alla carta stampata, ma aggiuntiva e - addirittura - con un potenziale effetto volano. Qualcosa di simile sta succedendo nel caso della musica: si arriva più velocemente ai contenuti di interesse, assicurandosi (più o meno legalmente) una prima fruizione. Ma questo, spesso, è solo un passaggio che porta all’acquisto, oltre che di un file, del prodotto tangibile. Allo stesso modo, quando sul mercato fecero capolino i Compact Disk, in molti decretarono la fine del vinile. Il quale non solo non è scomparso - se pur ridimensionato in termini di diffusione - ma oggi è ritenuto un prodotto di nicchia di assoluta qualità.
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