The Draghi report: one year on

di Mario Draghi

Qual è lo stato d’avanzamento dell’applicazione del Rapporto Draghi sulla competitività? Pubblichiamo l’intervento dell’ex presidente della BCE in occasione della conferenza stampa di alto livello con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Con commenti (anch’essi) di alto livello

«Ormai le critiche di Draghi all’Unione Europea sono un genere letterario. Nel senso che sono sempre le stesse, e i partiti politici (e non solo loro, aggiungerei) ci costruiscono sopra le narrazioni che preferiscono». Così titolava il Post alcuni giorni dopo il discorso tenuto da Mario Draghi il 22 agosto al Meeting di Rimini.

Anche in quell’occasione l’ex presidente della Banca Centrale Europea denunciava con nettezza i limiti politici dell’UE, sollecitandola a fare riforme su alcune questioni di grande rilevanza. Da emblema dell’europeismo, Draghi (che nell’intervento di Rimini definiva il suo un «europeismo molto coi piedi per terra») è diventato uno dei più acuti critici dell’Unione. Una critica europeista all’Europa per spronarla a non accontentarsi di celebrare le conquiste del passato?

Lo scetticismo di molti nei confronti dell’Unione Europea non ha per oggetto i valori su cui è stata fondata - democrazia, pace, libertà, indipendenza, sovranità, prosperità, equità - ma riguarda la sua capacità di difendere questi valori oggi, di fronte alle grandi sfide poste da intelligenza artificiale, decarbonizzazione, sicurezza degli approvvigionamenti, competitività dell’industria, mobilità sostenibile.

Se le critiche di Draghi alla UE sono diventate un genere letterario, lo sono altrettanto le critiche a Draghi. Dopo il suo intervento del 16 settembre 2025 a Bruxelles, in occasione della conferenza stampa di alto livello con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in tanti si sono sentiti in dovere di costruire su scampoli di citazioni - in modo più o meno strumentale - la propria narrazione preferita.

Pubblichiamo integralmente il discorso di Mario Draghi con i commenti di Stefano da Empoli, Guido Bortoni, Lorenzo Parola, Antonio Sileo, Giuseppe Gatti. Anch’essi di alto livello.

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