Pompaggi hydro / 3 E se li facessimo in mare? |
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Pompaggi hydro / 3
E se li facessimo in mare?
di Simone Biondi - business development lead Sizable Energy

Nei sistemi ad alta penetrazione di rinnovabili, gli accumuli servono: non solo perché intervengono quando le FER non sono sufficienti, ma perché sono in grado di assorbire energia. Ecco Sizable, il sistema di storage più efficiente mai sviluppato - il pompaggio idroelettrico - portato offshore
Al suo primo mandato, l’attuale presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen promosse una legge europea per il clima che sarebbe diventata un pilastro portante in molti dei settori affidati dal Trattato istitutivo dell’UE alla giurisdizione europea, in primis l’energia.
Questo è corrisposto a un aggiornamento degli obiettivi di sostenibilità climatica europei al 2030, che è stato successivamente ratificato dalle istituzioni europee e prevede al 2030 una riduzione del 55 per cento di emissioniserra rispetto al 1990 e la neutralità climatica (cioè emissioni climalteranti nette nulle al 2050. [...]
Lo stoccaggio: perché serve
Gli accumuli servono in sistemi ad alta penetrazione di rinnovabili perché sono in grado di assorbire energia, e non solo di fornirne quantità aggiuntive quando le rinnovabili non sono sufficienti. Si tratta di una funzione pressoché indispensabile nello scenario di elevato rapporto tra capacità installata e consumi che caratterizzerà i sistemi decarbonizzati. Infatti, per produrre gran parte dell’energia da fonti non sempre disponibili occorre installarne una quantità tale da sopperire nei momenti di eccesso di produzione a quelli di difetto. Nei primi, l’energia non consumata istantaneamente alimenterà gli accumuli. In termini di performance, gli accumuli si differenziano sulla base di tre aspetti chiave [...].
Sizable, come funziona:
economics e punti di forza
Così come il pompaggio idroelettrico tradizionale, anche il sistema concepito da Manuele Aufiero e Carlo Fiorina, fondatori di Sizable Energy (vedi box), sfrutta il potenziale gravitazionale di un liquido. In questo caso si tratta di salamoia, acqua di mare in cui viene disciolto sale marino fino a saturazione, ottenendo una soluzione il 20 per cento più densa di quella dell’acqua ma sostanzialmente innocua anche nel caso estremo di una dispersione.
Il sistema si compone di due serbatoi a diverse altezze: uno galleggiante sulla superficie del mare e uno posizionato sul fondo marino. I due sono collegati da una tubazione attraverso la quale scorre la soluzione passando attraverso turbo-pompe reversibili. Come nel caso del pompaggio idroelettrico tradizionale, l’energia viene accumulata quando la soluzione salina è pompata in alto e stoccata nel serbatoio galleggiante.
Questa tecnologia innovativa, coperta da quattro brevetti, può funzionare sia come soluzione autonoma di accumulo energetico su larga scala, sia abbinata a impianti di energia eolica galleggianti. Può operare a diverse profondità del fondale marino (da 400 a 1.500 metri) e può essere ubicata fino a 40 km di distanza dalla costa, a seconda della profondità del fondale. [...]
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