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IL PUNTO DEL VICE - di Antonio Sileo



Anche la Commissione Europea prende atto dell’insufficiente apprezzamento dei consumatori per le auto elettriche.
Le sanzioni per il 2025 sono scongiurate: i costruttori avranno tempo fino al 2027 per centrare gli obiettivi. E il riferimento alla neutralità tecnologica è rafforzato dall’aggettivo piena


Un paio di rubriche fa, giocoforza, ci eravamo occupati della retromarcia ingranata da tutte le case automobilistiche nella rampa troppo ripida di conversione all’elettrico. Di fronte all’insufficiente apprezzamento dei consumatori, inevitabili sono state le contromisure e i riposizionamenti: l’offerta elettrica, infatti, nonostante il rilevante e variegato aumento del numero dei modelli proposti, sta trovando un’accoglienza ben poco calorosa.

L’ultimo esempio riguarda l’alto di gamma: è ormai acclarato che chi può (grandemente) spendere per un’automobile non è poi così propenso ad acquistare vetture elettriche. Una riprova - dopo i sempre più ampi riposizionamenti endotermici di Porsche - è la cancellazione della Maserati MC20 Folgore, prevista addirittura per il 2022, che al posto del V6 biturbo Nettuno avrebbe avuto tre (anonimi) motori elettrici.

A proposito di Porsche, vista l’incredibile indifferenza delle testate automobilistiche, dobbiamo dedicare qualche riga alla Mission X, una hypercar elettrica «faro tecnologico per il futuro delle auto sportive», che si sarebbe dovuta riallacciare a mitiche speciali del recente passato come la 959, la Carrera GT e la 918 Spyder, che nel 2013 si confrontava, spopolando su social e tv, con McLaren P1 e Ferrari LaFerrari, tutte e tre variamente ibride.

La Mission X è destinata ad essere la vettura stradale più veloce al Nürburgring. Al momento in cui scriviamo, però, della Mission X non si sa nulla e nel frattempo, con dei supermotori a benzina coadiuvati da motori elettrici, sono arrivate in contemporanea (e nonostante il prezzo milionario, andate esaurite già prima di essere presentate) la McLaren W1 e la F80, il cui nome è stato scelto per celebrare l’80° anniversario della fondazione della Ferrari.

Ma l’ignorata scomparsa della iper-vettura tedesca è solo la punta di un enorme iceberg che si aggira per i mari che circondano il continente europeo. Come ormai noto, infatti, le condizioni del settore automobilistico sono talmente gravi da richiedere l’avvio di un dialogo strategico su cui si è impegnata direttamente la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.[...]

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