L’insostenibile lentezza dell’auto elettrica |
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L’insostenibile lentezza dell’auto elettrica
di Monica Bonacina e Antonio Sileo, Fondazione Eni Enrico Mattei

La sfida della neutralità carbonica vede l’automotive tra i settori più impegnati e più in difficoltà. Pare piuttosto evidente che preferenze e abitudini dei consumatori non stiano cambiando secondo i ritmi dettati dalle norme: è perciò opportuno chiedersi se la strategia messa in strada dall’UE abbia delle chance
Al traguardo della neutralità climatica fissato al 2050 dall’Accordo di Parigi mancano ormai cinque lustri. Per arrivarci, l’Unione Europea ha approntato numerose strategie rivolte a tutti i settori economici; tra quelli che stanno procedendo più lentamente dell’auspicato e del previsto, ci sono i trasporti stradali.
Lo strumento principale della strategia elaborata da Commissione e Parlamento europei per decarbonizzarli è la sostituzione delle auto (e più in generale degli autoveicoli) già in circolazione con vetture nuove a basse o zero emissioni allo scarico. In virtù di questo approccio, sono state approvate numerose, variegate e stringenti norme.
Le auto elettriche in circolazione sono circa l’1,8 per cento del totale presente sulle strade dell’Unione Europea, mentre le ibride plug-in dovrebbero attestarsi intorno al 2,1 per cento (i dati ACEA sono aggiornati al 2023). Oltre a preoccuparsi della profonda crisi in cui versa il settore automobilistico - che conta 13,2 milioni di addetti e contribuisce per circa 1.000 miliardi di euro al PIL dell’UE - è necessario chiedersi se la diffusione (e la capacità di sostituzione) delle auto elettriche potrà essere sufficientemente rapida da permetterci di conseguire o almeno avvicinarci all’obiettivo sancito dall’Accordo di Parigi del 2015.
La neutralizzazione delle emissioni climalteranti arriverebbe a coronamento di un percorso avviato 55 anni fa con la Direttiva 70/220/CEE, proseguito con l’elaborazione e lo sviluppo di un quadro globale e collaborativo costituito da accordi volontari e culminato con il Regolamento 2023/851.
Quest’ultimo ha modificato il Regolamento 2019/631, confermando l’obiettivo al 2025 per le auto e per i veicoli commerciali leggeri, incrementando quello al 2030 (55 per cento per le prime, 50 per cento per i secondi) e introducendo per il 2035 un target di riduzione del 100 per cento.
Tra meno di dieci anni, dunque, salvo la rilevante eccezione per i veicoli alimentati con e-fuel (o, per usare la terminologia del regolamento, elettrocaburanti), non dovrebbero più potersi immettere sul mercato del nuovo auto e veicoli commerciali leggeri che non siano a zero emissioni di anidride carbonica (CO2), benché misurate soltanto nell’uso (allo scarico).[...]
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