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Decoupling del mercato elettrico per la competitività dell’industria? Stampa E-mail

Decoupling del mercato elettrico
per la competitività dell’industria?

di Andrea Ripa di Meana, Senior Advisor AFRY Management Consulting


Ora che l’aumento della generazione rinnovabile pare inarrestabile, il problema si sposta sul lato dei consumatori: come ridurre la bolletta elettrica? Sinora, infatti, il calo dei costi di investimento in impianti FER non si è tradotto in benefici per i consumatori. Considerazioni e proposte

Nella prima fase della transizione energetica, l’azione pubblica è stata rivolta a favorire la penetrazione degli impianti di generazione da fonti rinnovabili non programmabili (FER), incentivando i produttori. Ora che l’aumento della quota di generazione FER pare inarrestabile, il problema si sposta sul lato dei consumatori: come ridurre i costi dell’energia elettrica, obiettivo confermato dal Green Industrial Deal recentemente annunciato dalla UE.

Sinora, infatti, l’enorme riduzione dei costi di investimento in impianti FER non si è tradotta in benefici per i consumatori, su cui anzi si scaricheranno anche gli oneri di adeguamento delle reti. In Italia, con i prezzi elettrici trainati in alto dal gas, a gennaio 2025 l’acciaieria Arvedi ha acquistato una pagina del Corriere della Sera per rendere noto che i costi energetici sono schiaccianti per l’industria, mentre Confindustria in Parlamento ha richiamato la necessità del decoupling della generazione rinnovabile dal prezzo del gas.

L’Associazione di Viale dell’Astronomia ne parlava già in un Position Paper di luglio 2022: «Il disaccoppiamento del mercato dell’energia rinnovabile dal gas è necessario, […] serve costruire una nuova piattaforma di mercato […] in grado di separare il valore della tecnologia rinnovabile dai costi della produzione di elettricità da fonte fossile».

Sinora si è fatto fronte ai picchi dei prezzi energetici con misure di finanza pubblica, ossia con risorse raccolte al di fuori del settore energetico, che aumentano la pressione fiscale. Visto che i prezzi del gas rimangono alti e volatili anche per l’accresciuta dipendenza dal GNL, occorre capire se esistono soluzioni strutturali, interne al settore energetico, concretamente percorribili a livello di singolo Paese o di UE per ridurre i prezzi elettrici.

La sicurezza del sistema, con una domanda industriale di energia con profilo baseload, richiede risorse programmabili come complemento alle FER, che oggi in Italia sono proprio gli impianti termoelettrici che tengono alti i prezzi. Purtroppo il subentro del nucleare di piccola taglia prenderà molto tempo: si prevede di avere prototipi per il 2035, cui seguiranno anni prima che entri in esercizio un corposo nucleo di nuovi impianti.[...]

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