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Dagli Stati Uniti all’Europa, quant’è il costo sociale delle emissioni? Stampa E-mail

Dagli Stati Uniti all’Europa,
quant’è il costo sociale delle emissioni?

di Andrea Molocchi, RSE - Ricerca sul Sistema Energetico


Non si può trovare un consenso nel raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi se non è promossa una ricerca orientata a una valutazione dei rischi del cambiamento climatico associati alle emissioni di CO2

La pubblicazione a fine 2023 da parte della US EPA (Environmental Protection Agency, l’agenzia federale statunitense per la protezione ambientale) del rapporto sul costo sociale delle emissioni di gas a effetto serra (noto nella letteratura scientifica come filone del Social Cost of Carbon, SCC) segna un momento importante nella ricerca sui danni ambientali dei cambiamenti climatici.

Il report dell’EPA è potenzialmente altrettanto importante anche per le politiche climatiche, dato che rappresenta uno strumento conoscitivo sofisticato, direttamente utilizzabile o replicabile per stimolare politiche di mitigazione più ambiziose delle attuali, sia a livello nazionale sia internazionale. Per comprendere l’importanza di questo tema, occorre una premessa introduttiva.

Il costo sociale delle emissioni di gas serra rappresenta il valore in termini monetari dei danni globali attesi del cambiamento climatico attribuibili all’emissione, in un determinato anno, di una tonnellata aggiuntiva di anidride carbonica (CO2), o di metano (CH4) o di protossido d’azoto (N2O). Negli ultimi due casi è adoperato anche il termine più specifico di costo sociale del metano o del protossido di azoto.

L’obiettivo – ma anche l’ambizione – del Social Cost of Carbon è calcolare il valore attuale dei danni attesi dovuti al cambiamento climatico generato da un dato impulso emissivo, andando a ricostruire i sentieri d’impatto rilevanti rispetto a uno scenario di riferimento tendenziale.

Poiché l’anidride carbonica, il più importante dei gas serra, può rimanere nell’atmosfera anche per decine se non centinaia di anni, le emissioni aggiuntive in un dato anno influenzano l’intera catena di cause-effetti che vanno dall’aumento del livello di concentrazione, all’incremento della forzante radiativa, all’incremento della temperatura superficiale media globale e ai danni o benefici economici ragionevolmente prevedibili nel corso di un periodo di tempo molto ampio.[...]

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