La comunicazione GRIDS: missing link?
di Guido Bortoni / Presidente CESI
LE RETI IN EUROPA: 11 MILIONI DI CHILOMETRI DI LINEE CHE COSTITUISCONO IL SISTEMA PIÙ INTENSIVO AL MONDO QUANTO A DENSITÀ DEL SERVIZIO ELETTRICO PER UNITÀ DI TERRITORIO. LA SPINA DORSALE DI UN MERCATO ELETTRICO BEN FUNZIONANTE. NON È IMMEDIATO CAPIRE PERCHÉ LA COMMISSIONE EUROPEA LE DEFINISCE L’ANELLO MANCANTE NEL MERCATO DELL’ENERGIA. ALCUNE CONSIDERAZIONI
Pare il momento buono per qualche considerazione sulla meritevole Comunicazione della Commissione Europea del 28 novembre 2023 (n. 757) GRIDS, the missing link – An EU Action Plan for Grids, consacrata quasi tutta alle reti elettriche, di ogni rango e tensione, con qualche licenza dalle parti dell’idrogeno e dello stoccaggio elettrico. Innanzitutto, il titolo dedicato alle GRIDS colpisce, definite come l’anello mancante (missing link) nel mercato dell’energia.
Questo nonostante, in Europa, costituiscano un sistema di ben 11 milioni di chilometri di linee, il più intensivo al mondo quanto a densità del servizio elettrico per unità di territorio. Non è dunque immediato capire dal titolo cosa vi sia di missing. La Comunicazione esordisce col riconoscere che l’intero sistema delle reti elettriche costituisce la spina dorsale di un mercato elettrico ben funzionante, dedicando così un po’ di attenzione anche al pilastro hardware del proprio mercato unico dell’energia.
La Commissione arriva a questo meritevole traguardo dopo aver trascorso gli ultimi 12-24 mesi nel dibattito - che ha coinvolto Parlamento e Consiglio europei e tutti gli stakeholder - sulla colonna software, relativa alle regole del mercato elettrico. Dibattito poi culminato in una riforma del disegno del mercato che sta per essere finalmente emanata.
Il disegno del mercato riformato – l’ho già scritto svariate volte – include diversi componenti, di concezione e di stile italiani, che non sono difficili da scorgere. Ma andrei fuori tema a parlarne qui.
Rimanendo sul tema GRIDS, la Comunicazione afferma che, con i mercati elettrici UE ormai integrati (coupled), il prossimo passo è quello di «completare il sistema delle infrastrutture materiali a rete». Questo per massimizzare i benefici di un’energia pulita, abbondante e affidabile per i consumatori. Completare - si deduce - nel senso di adeguare le reti europee alle nuove e significative sfide cui si troveranno davanti nei prossimi anni.
Vengono elencate, quindi, una serie di nuove elettrificazioni, o intensificazioni della medesima, che impatteranno sulle reti elettriche di tutti gli Stati membri: mobilità elettrica, riscaldamento civile, switch all’elettrico di taluni consumi industriali, produzione elettrolitica di idrogeno e - aggiungo io - consumi dei data center, nonché connessione di fonti rinnovabili distribuite e domanda flessibile, se vogliamo tener conto del servizio di trasporto reteutente anche bidirezionale.
A mio avviso, dunque,inizia a vestirsi di qualche significato quel missing.
A questo punto, però, mi pongo alcune domande: si intende indicare una profonda metamorfosi del servizio di trasporto dell’energia elettrica, così come l’abbiamo visto sinora, o solo l’aggiunta di diverse funzioni innovative alle GRIDS per stare al passo con la transizione energetica?
È forse un adattamento subìto dalle GRIDS come follower della transizione energetica o piuttosto un cambiamento proattivo delle GRIDS come influencer della medesima transizione? Quel missing, dunque, rimane sin qui nebuloso.
L’aspetto più importante e innovativo della Comunicazione verte sul fatto che, per la Commissione, la gran parte degli investimenti dovrà riguardare impianti di rete within borders di uno Stato membro, sia per la trasmissione che per la distribuzione. Individuando chiaramente e condivisibilmente, così, l’area dove si dovrà realizzare maggiormente il “completamento” del sistema infrastrutturale: la singola giurisdizione nazionale. All’aspetto appena evidenziato, inoltre, si aggiunge, sempre nella Comunicazione, la ben nota richiesta di raddoppiare, rispetto a oggi, le capacità di trasporto cross-border tra gli Stati membri.[...]
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