Gielen: "Tecnologie pulite, subito!"

di Roberto Vigotti

Energy Technology Perspectives 2008Il mondo ha bisogno di una fornitura di energia sempre crescente, per sostenere lo sviluppo economico soprattutto delle nuove regioni emergenti. Tuttavia la scarsa disponibilità delle risorse, l’aumento certo del consumo di energia e in conseguenza delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas che minacciano il clima, sono fattori critici di un’equazione molto difficile da risolvere. Una rivoluzione globale delle tecnologie energetiche è dunque necessaria e in certe condizioni raggiungibile, ma rappresenta una sfida molto dura da intraprendere e da vincere.
Quali sono le opzioni per trasformare l’attuale modello energetico in un modello basato sulla produzione di energia da fonti più efficienti e pulite? Quali sono i costi e quali le politiche da adottare?
A queste domande ha cercato di dare un orientamento la principale analisi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), in risposta alla richiesta dei G8 e dei cinque maggiori Paesi emergenti (Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia). Proprio in occasione del meeting G8 di luglio ad Hokkaido, in Giappone, è stata pubblicata la seconda edizione di
Energy Technology Perspectives 2008 (ETP), che in 643 dense pagine ha tentato di fornire una guida ai responsabili delle politiche nazionali e internazionali per realizzare un futuro energetico pulito, intelligente e competitivo entro il 2050. Abbiamo intervistato il coordinatore dell’opera, l’analista senior Dolf Gielen che lo scorso 30 giugno ha presentato a Roma in anteprima lo studio.

Alla sua prima uscita l'ETP aveva già indicato alcune ricette: quali cambiamenti rispetto alle analisi del 2006?
I riferimenti di politica energetica sono cambiati molto in soli due anni. Sicurezza energetica e cambiamenti climatici sono ormai nell’agenda di tutti i governi, non solo quelli industrializzati della IEA, e questo ha avuto significative ripercussioni sulle nostre analisi. Per la prima volta abbiamo esaminato anche lo scenario della riduzione a metà delle emissioni, per rispondere alle allarmanti conclusioni del quarto rapporto dell’IPCC, il panel sul cambio del clima.
Anche i mercati finanziari hanno avuto un certo impatto nel modificare le nostre analisi, come il declino del dollaro, l’aumento rapido dei costi di componenti e progetti, di cui abbiamo tenuto conto nel formulare lo scenario ACT di stabilizzazione che permetterebbe di far ritornare le emissioni di gas serra nel 2050 ai livelli di oggi; per far questo abbiamo consentito che l’incentivo di emission trading, ossia il costo della tonnellata evitata di anidride carbonica, raddoppiasse, passando dai 25 ai 50 dollari per tonnellata evitata.
Le previsioni di crescita economica sono state riviste al rialzo, cosa positiva. Se non che, questo fattore comporta un aumento nell’uso dell’energia e dunque delle relative emissioni. Per questa edizione, sin dalle prime fasi della nostra analisi abbiamo avuto un costante contatto e confronto con governi, settore privato, esperti delle tecnologie (come quelli dei nostri accordi di collaborazione, gli Implementing Agreements) in modo da tener conto dei loro commenti e suggerimenti, aspetto forse trascurato nella prima edizione. Abbiamo organizzato numerosi workshop e scambi di informazioni, con decisivi feedback. Insomma, abbiamo tenuto un comportamento trasparente e aperto; io stesso ho tenuto oltre 150 presentazioni dei risultati parziali e, via via, mi sono confrontato con un numero crescente di revisori. Infine ci sono intere nuove sezioni dedicate alla politica energetica di breve e medio termine e ai fabbisogni finanziari delle scelte proposte e, ultima ma significativa novità, ben 17 road map su altrettante tecnologie proposte. [...]


Sintesi ETP in italianoSummary ETP english

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