Il petrolio vola ma il governo guarda al medio termine

di Edgardo Curcio

[...] Ora, mentre la mano destra – e cioè il ministero dello Sviluppo Economico – dà qualcosa alle categorie più provate dal caro-petrolio, la mano sinistra – e cioè il ministero dell’Economia – toglie con la famosa Robin Hood Tax alcuni vantaggi come le basse aliquote per la produzione di idrocarburi, e soprattutto porta l’IRES al 33 per cento per tutte le imprese operanti nel settore energia con fatturato superiore ai 25 milioni di euro all’anno.
E siccome il Governo teme, come è probabile, che gli aumenti che le imprese pagheranno con le nuove tasse saranno ribaltati sui prezzi al consumo, dichiara, nel citato DL del 25 giugno “che è fatto divieto” agli operatori economici, soggetti ai nuovi tributi, di traslare l’onere di imposta sui prezzi al consumo. E per tutelare i consumatori, dà compiti di vigilanza all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che non ha questi compiti (soprattutto nel comparto petrolifero), vietandole peraltro di aumentare l’organico e le spese di esercizio, già molto limitate e non a carico dello Stato. [...]

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