In Cina boom delle bici elettriche... a carbone

di Ugo Farinelli

Sono abituato (se mai è possibile abituarsi) allo shock che provo ogni volta che torno in Cina, a causa dei profondi mutamenti del paesaggio urbano, dei nuovi grattacieli sorti dal nulla e delle strade sopraelevate che si intersecano in nuovi disegni. Ma forse mai ho visto un cambiamento più repentino della realtà cinese di tutti i giorni come quello che ho osservato lo scorso mese di marzo, tornando a distanza di un anno a Shanghai e a Nanchino: e mi riferisco questa volta alla diffusione dei veicoli elettrici a due ruote.
L’anno scorso si incontravano alcune biciclette elettriche all’interno o nei dintorni del campus universitario; stravaganze da studenti, sembrava, anche se precedute da apparizioni pubblicitarie e da qualche discussione nei circoli specializzati in energia e ambiente che frequento.
Poi, quest’anno, la svolta: di colpo, quando il semaforo diventa verde, nella marea di biciclette che ripartono, si stacca un plotone di ciclisti che non pedalano. L’impressione che si ricava sul momento è che almeno una metà dei veicoli a due ruote siano elettrici; è un’esagerazione, dovuta al fatto che si muovono per primi e più in fretta, ma stime ufficiali dicono che nelle maggiori città cinesi tra il dieci e il venti per cento delle dueruote sono oggi elettrificate. [...]
Quando sviluppiamo modelli sulla diffusione delle nuove tecnologie energetiche imponiamo sempre dei limiti esogeni alla rapidità con cui può penetrare una soluzione nuova, per quanto conveniente: e un cambiamento così rapido sarebbe giudicato “non realistico” nelle nostre simulazioni: tuttavia è proprio quello che sta avvenendo.[...]

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