Un vertice a misura di donna |
di Ugo Farinelli Alcuni ambientalisti sono rimasti delusi dai risultati del vertice dei G8 a Heiligendamm in Germania (cfr. "Come far barriera ai cambiamneti climatici", Nuova Energia numero 3/2007): lamentano che nelle conclusioni non compaiono obiettivi numerici sui quali i partecipanti avrebbero dovuto impegnarsi. Questa posizione appare poco realistica se il documento complessivo doveva essere firmato da tutti i partecipanti, e soprattutto dagli Stati Uniti, che partivano da posizioni pregiudizialmente contrarie a qualunque accordo internazionale negoziato; mentre una conclusione non firmata dagli Usa avrebbe avuto ben poche conseguenze pratiche, anche nei confronti dell'allargamento ai Paesi emergenti. L'Europa ha già fatto troppa strada da sola, o quasi, con il protocollo di Kyoto e un'estensione dello sforzo a tutti gli altri principali Paesi era un'assoluta necessità per fare un passo avanti e preparare il "dopo-Kyoto". L'articolo completo non è disponibile on-line. |