La sicurezza delle forniture di gas per l’Italia

La sicurezza delle forniture
di gas per l’Italia

di Luigi De Paoli / Università Bocconi

LA GRAVE CRISI NEI RAPPORTI CON LA RUSSIA HA RIVELATO LA FRAGILITÀ DEI PAESI CHE DIPENDONO TROPPO DA UN FORNITORE PER I LORO FABBISOGNI DI GAS. IL GOVERNO ITALIANO HA DOVUTO CERCARE IN POCHI MESI SOLUZIONI BASATE SU DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI E RIDUZIONE DEI CONSUMI. SFORZO APPREZZABILE E IN LARGA PARTE CONDIVISIBILE, CHE MERITA COMUNQUE UN ESAME CRITICO ALLA LUCE DI QUANTO ACCADUTO E CHE POTREBBE ACCADERE IN FUTURO

La disponibilità di energia è essenziale per il funzionamento delle società moderne in tutti i loro aspetti, dalla vita quotidiana delle famiglie alle attività produttive, dalla mobilità delle persone e delle merci al funzionamento dei servizi pubblici. Per questa ragione tutti i Governi si preoccupano di fare in modo che l’energia sia disponibile in modo tale da soddisfare con continuità la domanda interna.

Questa preoccupazione è maggiore per i Paesi che non dispongono sul proprio territorio di risorse adeguate a coprire la domanda nazionale e devono quindi ricorrere alle importazioni, con il rischio che il flusso previsto si interrompa o che il costo da sopportare subisca forti impennate. L’Italia è uno dei Paesi industrializzati con la maggiore dipendenza dall’import energetico perché dispone di scarse risorse di combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) che dominano ancora, come nel resto del mondo, i suoi consumi.

L’elevata dipendenza dall’import di energia è una tradizione di lunga data, sia
a livello aggregato sia per le singole fonti fossili. Negli ultimi trent’anni l’impiego di carbone e lignite ha sempre avuto un peso ridotto e basato quasi totalmente sulle importazioni, in quanto la produzione italiana è sempre stata trascurabile. Il petrolio invece è stato a lungo la fonte dominante. Anche in questo caso la produzione interna è sempre stata modesta e solo recentemente ha raggiunto il 10 per cento della domanda, non tanto per il suo incremento (il massimo è stato raggiunto nel 2007) quanto per la riduzione dei consumi.

Infine, la dipendenza dall’estero dei consumi di gas naturale ha avuto una dinamica peculiare. Nei primi anni Novanta era diminuita fino al 60 per cento grazie all’aumento della produzione interna, ma successivamente la combinazione di crescita dei consumi e diminuzione della produzione nazionale l’hanno portata a superare il 95 per cento dei consumi di gas nel 2021.
La combinazione di queste dinamiche - e in particolare l’aumento dell’import di gas naturale - avrebbe dovuto fare salire ulteriormente la già alta dipendenza energetica globale dell’Italia (83 per cento nel 1990).

Ciò è accaduto per un breve periodo (dal 1994 al 2001), mentre dal picco del 2001 (85 per cento) la dipendenza energetica italiana ha fatto registrare un trend decrescente. La ragione è legata essenzialmente allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. L’Italia è stata tra i primi a sfruttare l’idroelettrico e la geotermia per la produzione elettrica fin dagli inizi del secolo scorso, ma il loro contributo alla copertura della domanda interna ormai da tempo è limitato in quanto il loro potenziale residuo è modesto. L’energia eolica e soprattutto quella solare sono invece destinate a giocare un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento futuro del Paese, ma la loro penetrazione richiede tempi lunghi. [...]

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