Elogio della convenienza

Elogio della convenienza

di Antonio Sileo

FINE DELL’ANNO, TEMPO DI CLASSIFICHE.
NELLE IMMATRICOLAZIONI AUTO, TRA LE ALIMENTAZIONI C’È GIÀ UN VINCITORE: IL GPL. MA COME NON BASTA STUDIARE I FRANCOBOLLI SUI CATALOGHI PER DIVENTARE PERITO FILATELICO, COSÌ PER OCCUPARSI CON COGNIZIONE DI AUTOMOBILI NON DI RADO BISOGNA METTERCI LE MANI
E I PIEDI. IN QUEST’OTTICA SI INSERISCE IL NOSTRO TEST DI 2.000 KM CON LA DACIA JOGGER

Mentre scriviamo il 2022 volge al termine. Un altro anno tutt’altro che entusiasmante per il mercato dell’auto e per la maggior parte delle case; anche in borsa, a discapito del mantra: meno volumi e più margini. Come se tutti i marchi fossero premium o luxury.

Anzi, se le case più prestigiose, a cominciare dalla Ferrari, fanno di tutto per incrementare le vendite – dall’ampliamento delle gamme al ritorno delle fuoriserie – pare parecchio strano che in pochi si domandino come possa essere possibile che le altre – che producono e produrranno auto (elettriche) sempre più indifferenziate – dovrebbero fare più soldi vendendo meno.

Una casa automobilistica decisamente in controtendenza è la Dacia. Il produttore romeno, da tempo asse portante del gruppo Renault, nella desolazione generale macina numeri invidiabili, tanto in Europa quanto in Italia, dove nelle immatricolazioni ha superato la Citroen e la stessa Renault, che senza i volumi di Dacia si troverebbe in seria difficoltà.

Se poi si guarda al solo mercato dei privati, che per Dacia rappresenta il
95 per cento delle vendite italiane, i numeri sono ancora più lusinghieri perché si piazza addirittura dietro a Fiat, appaiata con Toyota e Volkswagen.
Un successo fatto di concretezza ed efficace risposta ai bisogni dei consumatori, a cominciare dal prezzo d’acquisto.

Un successo che va a braccetto con un’alimentazione altrettanto apprezzata, e non solo in Italia: il GPL. Alimentazione in cui Dacia è di gran lunga leader di tutto il Vecchio Continente. In Germania, primo mercato d’Europa, i volumi sono ridotti, ma la crescita rispetto al 2021 è superiore al 60 per cento. [...]


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