L’ambiente si rinnova: tutela per Costituzione

L’ambiente si rinnova:
tutela per Costituzione

di Antonio Di Martino

LA LEGGE COSTITUZIONALE 11 FEBBRAIO 2022 N. 1 RECA NUOVE DISPOSIZIONI PER LA TUTELA AMBIENTALE, CON L’OBIETTIVO DI COLMARE UNA LACUNA (TESTUALE) DELLA COSTITUZIONE. CONQUISTA EPOCALE, NORMAZIONE ICONICA O MODIFICA INUTILE E DANNOSA? UN ESAME DELLA RIFORMA

La diciottesima Legislatura ci ha lasciato in dote (anche) alcune riforme costituzionali di rilievo, quali un nuovo assetto del Parlamento - riduzione numerica dei parlamentari e contestuale cambiamento dei requisiti di elettorato attivo per il Senato della Repubblica, con la Legge costituzionale 19 ottobre 2020, n. 1 – nonché una rinnovata tutela dell’ambiente, in conseguenza delle modifiche introdotte agli articoli 9 e 41 della nostra Carta costituzionale.

La Legge costituzionale 11 febbraio 2022 n. 1 reca infatti nuove disposizioni dedicate alla tutela ambientale. In primo luogo, è stato riformato l’articolo 9 con l’aggiunta di un comma terzo che prevede tra i doveri della Repubblica la «tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni». Il medesimo comma introduce inoltre una riserva di legge statale sulla tutela degli animali («La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali»).

Il secondo pilastro della riforma attiene alla revisione dell’articolo 41, in materia di esercizio dell’iniziativa economica: in quest’altro caso, attraverso la tecnica della novellazione, il Parlamento ha integrato i (già esistenti) commi secondo e terzo dell’articolato. Nel novellato secondo comma sono introdotti nuovi limiti all’esercizio dell’iniziativa economica privata, accanto a quelli già previsti e relativi all’utilità sociale, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana: ad essi si aggiungono, infatti, il limite del danno alla salute e all’ambiente.

La modifica del terzo comma aggiunge poi una seconda finalità dell’attività di indirizzo e coordinamento dell’attività economica, pubblica e privata, prevedendo che questa possa essere orientata a fini sociali e ambientali (in corsivo, la parte aggiunta).

Com’è possibile evincere dal dossier elaborato dai Servizi Studio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, la riforma si propone l’obiettivo di colmare una lacuna (testuale) della nostra Carta costituzionale, vale a dire l’assenza di un’esplicita disciplina sostanziale sulla tutela dell’ambiente. [...]

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