Accadde… domani?

Accadde… domani?

a cura di Stilus

IL FUTURO NON È MAI CERTO, PERÒ È ANCHE VERO CHE LA STORIA SI RIPETE. O FORSE, PIÙ MODESTAMENTE, ALCUNI PROBLEMI ALMENO NELL’ARCO DI TRENT’ANNI SONO DURI A RISOLVERSI. E DUNQUE FORS’ANCHE SOLO PER STRAPPARE UN SORRISO A VOLTE AMARO, UNA SCORSA AI QUOTIDIANI DI TRE DECENNI FA PUÒ ESSERE DI UTILITÀ.


Nucleare, Italia inattiva ma all’avanguardia
Il Sole 24 Ore
giovedì 16 luglio 1992


Ansaldo fornirà nucleare «sicuro» a General Electric. L’accordo che dà il via a questa commessa rappresenta una conferma della «bontà» della tecnologia italiana, messa praticamente al bando dal referendum del 1987, e apre anche, in netta contrapposizione con i dubbi di alcune forze politiche nazionali, nuove prospettive alla cosiddetta «moratoria nucleare» [...]. In altre parole, nonostante cinque anni di «silenzio» imposto al settore, gli esperti degli altri Paesi, Stati Uniti in testa, non hanno affatto dimenticato che in Italia sul fronte della sicurezza nucleare si erano raggiunti traguardi di eccellenza.


AAA cercasi politica industriale comune e di lungo periodo
Il Sole 24 Ore
giovedì 16 luglio 1992


Il brutto palazzone di Via Veneto che ospita il ministero dell’Industria ha finalmente un inquilino che dovrebbe avere tempo per disfare le valigie e iniziare a pensare come ammodernare o chiudere questa struttura così visibilmente obsoleta. [...] D’altra parte, basta scorrere il programma del nuovo Governo per capire che i nodi cruciali per la crescita industriale sembrano doversi trovare in altri ministeri, ove sia effettivamente possibile agire per dare servizi decenti a un Sistema Paese che non sembra più in grado di competere in Europa neppure con i Paesi più marginali. [...] Il ministero dell’Industria venne istituito nel 1916, quando in piena economia di guerra le competenze relative a industria e lavoro vennero separate dall’agricoltura; dopo varie traversie, dieci anni dopo, questi divenne ministero delle Corporazioni. [...] È organizzato in direzioni generali (fonti di energia, produzione industriale, miniere e geologia, assicurazione, commercio interno e consumi industriali). [...] Ministero dichiaratamente di serie B negli anni 70, crebbe di rango, avendo l’ambizione di essere il soggetto della politica industriale. Nel frattempo, lo stesso concetto di politica industriale è mutato, in Germania come in Francia, in Giappone come nella CEE. La politica industriale è ora identificata con la capacità stessa di far convergere interessi comuni su progetti di lungo periodo, in particolare, per sviluppare il potenziale innovativo del Paese. Occorre allora un ministero che sia portatore di interessi collettivi in un sistema europeo di mutamento, e non controparte burocratica di singole imprese isolate questuanti per ricevere aiuti per la propria sopravvivenza.

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