Passante: "Il nostro ruolo? Connettere la produzione con i nuovi consumatori"

Passante: “Il nostro ruolo? Connettere la produzione con i nuovi consumatori”

di Paola Sesti

DAL TRADIZIONALE MERCATO DELLE RETI VERSO LA CONNESSIONE DI NUOVI UTILIZZATORI ENERGIVORI - DATA CENTER E TRASPORTI IN PRIMIS - INTERCETTANDO TUTTI GLI AMBITI IN CUI L’ELETTRICITÀ PUÒ AVERE UN PESO. IL PERCORSO DI HITACHI ENERGY IN ITALIA

Oltre cent’anni di esperienza nel dominio dell’interconnessione elettrica, del trasporto e della distribuzione dell’energia. 750 persone occupate (e una ottantina di posizioni aperte), tre unità produttive - trasformatori a Monselice, prodotti per l’alta tensione a Lodi, sistemi di controllo e protezione a Santa Palomba - soluzioni digitali per le reti globali a Genova, uffici commerciali a Roma e un nuovissimo headquarter a Milano in una location rappresentativa. In poche righe, questa è Hitachi Energy in Italia. Una realtà che non ha sempre avuto questa denominazione sociale...

“Risale al 17 dicembre 2018 l’annuncio del disinvestimento di tutta la divisione Power Grids di ABB e la vendita a Hitachi. Vendita effettivamente avvenuta il 1° luglio 2020 con la creazione di una joint venture partecipata all’80,1 per cento da Hitachi e dal 19,9 per cento da ABB”.
Parte da queste date il racconto della storia recente dell’azienda e la voce narrante è quella di Filippo Passante, Operating Unit Manager, business unit Grid Integration di Hitachi Energy Italy. “Siamo andati avanti con questa denominazione sociale fino a ottobre 2021, quando globalmente Hitachi ABB Power Grids è diventata Hitachi Energy. Nel nostro Paese abbiamo aspettato qualche giorno in più, fino al 1° novembre 2021, per diventare quello che siamo ora”.

Il re-branding è giustificato anche da un riposizionamento strategico?
È così. Già a partire dal nome abbiamo voluto ampliare il tradizionale mercato di riferimento delle reti elettriche, intercettando gli ambiti in cui l’elettricità può avere un peso, con un processo progressivo che risponde meglio alle ambizioni dell’azienda. Con questa mossa abbiamo voluto riposizionarci sul mercato, mantenendoci allo stesso tempo riconoscibili per quello che siamo: un’azienda che si occupa di connettere i grandi consumatori di energia elettrica con la produzione, preferibilmente da fonti rinnovabili. Abbiamo voluto ampliare il campo d’azione perché sta cambiando il panorama dei grandi consumatori di energia. Cito due esempi: i data center e i trasporti pubblici locali sono nuovi player - sicuramente energivori - che si affacciano sul mercato e che non eravamo abituati a considerare soltanto pochi anni fa.

Come siete strutturati a livello globale?
Siamo circa 38.000 occupati nel mondo, presenti in più di 90 Paesi e articolati in quattro business unit: Grid Automation, High Voltage Products, Trasformatori e Grid Integration di cui faccio parte. Come suggerisce il nome stesso, la business unit Grid Integration, integra i prodotti e le soluzioni delle altre business unit in sistemi tailor made ritagliati per le esigenze dei nostri clienti. Clienti che globalmente sono rappresentati per una grossa fetta dal mondo delle utility, a cui si aggiunge l’industria e la parte interessante che riguarda trasporti e infrastrutture, i comparti nei quali vogliamo crescere.
Siamo presenti in maniera equilibrata in Asia, Middle East - Africa, nelle Americhe ed Europa sull’intera catena di valore del nostro cliente, per tutti i segmenti e su tutto il ciclo di vita del prodotto e della soluzione: dalla pianificazione alla costruzione fino all’operation & maintenance.

E in Italia?
Qui operiamo con le quattro business unit, quindi con il 100 per cento della copertura in tutti gli ambiti di attività. Siamo un Paese importante per il Gruppo e stiamo cercando di crescere in tutti i segmenti, come testimoniano le tante posizioni aperte. Le utility rappresentano circa due terzi delle nostre vendite e siamo tra i primi fornitori dei maggiori operatori italiani della trasmissione e della distribuzione. Dall’Italia esportiamo quasi il 50 per cento di quello che realizziamo - maggiormente prodotti, perché dal punto di vista dei sistemi siamo più concentrati sul mercato nazionale. Più del 60 per cento delle nostre attività è rappresentato proprio da prodotti o esecuzione di prodotti, seguito da circa un 20 per cento di sistemi - quindi Grid Integration; il resto si suddivide tra Grid Automation e la parte di service.

La business unit Grid Integration sviluppa soluzioni per la connessione da fonti rinnovabili, si occupa di HVDC, di Power Quality e di ricarica per mobilità elettrica. Ci può descrivere ognuno di questi segmenti?
In Grid Integration Italy siamo poco più di 60 persone, l’unità è certificata ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e ISO 45001:2018; il nostro core business è quello delle stazioni elettriche in alta tensione - che tipicamente nel nostro Paese significa lavorare con Terna. È da qui che proveniamo, è questo il nostro DNA ed è ciò che sappiamo fare con professionalità e qualità. Da qui siamo partiti, assecondando la strategia del Gruppo, per sviluppare anche altri segmenti, come quello della Generator Connection, ovvero della connessione della generazione rinnovabile - tipicamente solare ed eolico, ma anche termico. Stiamo seguendo diverse opportunità interessanti nell’ambito del Capacity Market per integrare al meglio le fonti rinnovabili, i sistemi di accumulo e la gestione della domanda, garantendo al contempo la sicurezza del sistema. [...]

PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO ABBONATI ALLA RIVISTA

© nuova-energia | RIPRODUZIONE RISERVATA