Da cowboy ad astronauta. L’economia circolare tra sogno e realtà

Da cowboy ad astronauta.
L’economia circolare tra sogno e realtà

di Federica Savini e Martina Campora / Cyrkl

BUONE PRATICHE DI ECONOMIA CIRCOLARE E SIMBIOSI INDUSTRIALE. OVVERO, UN MODELLO DI SVILUPPO CHE COLLEGHI ASPETTI ECONOMICI, SOCIALI E AMBIENTALI E PROMUOVA UNA CATENA DEL VALORE RESPONSABILE LUNGO L’INTERO CICLO DI VITA DI UN PRODOTTO O DI UN SERVIZIO

Oggi parlare di economia circolare e sostenibilità è quasi la normalità, sono concetti diffusi e (ab)usati, ci si dedicano convegni, riviste, associazioni, articoli. Un paio di anni fa un professionista affermato nell’edilizia, con il quale si parlava di progetti e idee di sostenibilità, disse: “Sapete cos’è veramente la sostenibilità? È avere un po’ fame e un po’ freddo. Sostenibilità è essere poveri ma nuotare nell’Adriatico tra i cavallucci marini”. Sicuramente, gli equilibri degli ecosistemi sono cambiati, influenzati dall’attività umana in continua evoluzione, ma possiamo guardare indietro per apprendere buone pratiche di sostenibilità.

Infatti, nella vita domestica di qualche decennio fa, se non consideriamo l’ausilio del digitale, la circolarità si applicava quotidianamente senza però dargli questo nome: il riciclo, il riuso, la riparazione, la condivisione, la cooperazione e nessuno spreco. Per quanto riguarda l’origine del concetto di economia circolare in letteratura, invece, possiamo risalire al saggio di economia ambientale The Economics of the Coming Spaceship Earth del 1966 di Kenneth Boulding. Qui si legge il paragone tra due economie.

Quella del cowboy, abituato a sfruttare praterie sterminate, con atteggiamento a volte violento, a volte romantico, ma sempre instancabile ed egoista.
Dall’altra parte, troviamo l’economia dell’astronauta, abituato alla finitezza della sua navicella spaziale dove ogni risorsa è limitata e va rigenerata.
Ecco, il pianeta Terra sarebbe la nostra navicella e i cowboy sono caldamente invitati ad iscriversi a un corso di formazione per astronauti che avrebbe come tema centrale l’economia circolare. Ma entriamo nel merito del concetto.

La circolarità è profondamente connessa alla nozione di sostenibilità, che riguarda tre dimensioni che formano il modello 3P: persone, pianeta e profitto. Per dare una definizione tra le tante possibili: l’economia circolare è un modello di sviluppo sostenibile che collega strettamente aspetti economici, sociali e ambientali e promuove una catena del valore responsabile lungo l’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio, con un’attenta gestione delle risorse e la riduzione delle esternalità negative. Il modello è direttamente collegato all’uso efficiente delle risorse e coinvolge tutti i capitali: finanziario, umano, sociale e naturale. [...]

PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO ABBONATI ALLA RIVISTA

© nuova-energia | RIPRODUZIONE RISERVATA