Prezzo delle commodity: le soluzioni nel medio-lungo termine

Prezzo delle commodity:
le soluzioni nel medio-lungo termine

di Matteo Codazzi / CEO di CESI

PER L’EUROPA RISULTA EVIDENTE LA NECESSITÀ DI RENDERSI SEMPRE PIÙ INDIPENDENTE DAL GAS RUSSO. IL TUTTO MANTENENDO UN EQUILIBRIO CHE NON DISCOSTI IN MANIERA CRITICA LE ECONOMIE DEI SINGOLI PAESI DAGLI OBIETTIVI DI DECARBONIZZAZIONE E DALLA ROADMAP VERSO LA TRANSIZIONE ENERGETICA

È estremamente complicato - più che mai in queste settimane - analizzare e fare previsioni sugli scenari energetici e sulla situazione degli approvvigionamenti globali. Oltre agli effetti economici della pandemia, si è aggiunta la crisi ucraina e le conseguenti ricadute sulle politiche energetiche. Il conflitto rende qualsiasi analisi complicata, proprio perché la situazione cambia ed evolve quasi quotidianamente.

Ciò che risulta ormai evidente, però, è la necessità per l’Europa di rendersi sempre più indipendente dal gas russo, mantenendo un equilibrio che non discosti in maniera critica le nostre economie dagli obiettivi di decarbonizzazione e dalla roadmap verso la transizione energetica.
Dopo la diminuzione dei consumi elettrici e del gas registrati nel 2020, a seguito delle restrizioni causate dalla pandemia, il 2021 ha segnato un’inversione di tendenza a livello globale: la domanda di energia elettrica è aumentata infatti del 6 per cento. Analogamente, anche il consumo di gas è cresciuto quasi del 5 per cento nel 2021.
In Europa abbiamo assistito a un rialzo dei prezzi del gas che sono aumentati del 230 per cento rispetto ai valori di fine 2021, toccando il record di 212 euro/MWh il 7 marzo sul TTF, a causa della guerra in Ucraina.

Una situazione cha ha colpito particolarmente l’Italia, in cui, nel 2021, il 38 per cento del gas importato proveniva dalla Russia e, più in generale, su 76 miliardi di metri cubi di gas consumati, oltre 72 miliardi sono importati dall’estero. Nel nostro Paese, infatti, il prezzo medio del gas è aumentato di oltre 8 volte rispetto a dodici mesi fa, raggiungendo un prezzo medio a marzo di oltre 150 euro/MWh, contro i 18 euro/MWh di marzo 2021.
Nei mercati del giorno prima dell’elettricità si è avuto un aumento analogo, con il PUN che a marzo ha registrato una media di 360 euro/MWh, raggiungendo il record di 688 euro/MWh l’8 marzo, contro i 60 euro/MWh di un anno fa. In queste dinamiche si inserisce anche l’aumento del prezzo della CO2, quasi triplicato dai 33 euro/tCO2 di gennaio 2021 fino ai 91 euro/tCO2 di questo febbraio. Elettricità e gas, tuttavia, non sono state le uniche commodity che hanno registrato un aumento dei prezzi nell’ultimo periodo. Anche i prezzi di una serie di metalli industriali, fondamentali per la transizione ecologica, hanno raggiunto nuovi record. [...]


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