DL Semplificazioni e Controlli, due piccoli passi per la transizione ecologica

DL Semplificazioni e Controlli, due
piccoli passi per la transizione ecologica

di Agostino Re Rebaudengo / Presidente Elettricità Futura

 

IL NUOVO SUPER-MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA HA DAVANTI A SÉ LA GRANDE SFIDA DI METTERE FINE AL CAOS DI COMPETENZE IN CUI SI TROVA IL SETTORE

Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta.
Questa la potente sintesi che Mario Draghi ha utilizzato, in occasione del suo primo discorso al Parlamento, per illustrare il traguardo che si potrà raggiungere con il Green Deal. Lavorare quindi per ridurre le emissioni, decarbonizzare i consumi e accompagnare l’industria nella transizione agevolando investimenti pubblici e privati in grado di generare impatti positivi sul PIL. L’istituzione di un Ministero per la Transizione Ecologica dimostra plasticamente quanto il binomio ambiente-investimenti sia diventato una priorità per l’Agenda del nostro Paese. L’assegnazione a un solo dicastero di responsabilità prima delegate a più enti rappresenta, infatti, un importante segnale lungamente richiesto dal settore.


Il vero banco di prova per il Super Ministero sarà la semplificazione delle procedure autorizzative e l’eliminazione delle barriere allo sviluppo degli impianti di generazione e di accumulo, che determinano un forte ritardo rispetto all’obiettivo di decarbonizzazione.
Al trend attuale l’Italia raggiungerà infatti il target del Green Deal solamente nel 2085, anziché nel 2030. Il DL Semplificazioni - lo abbiamo detto tante volte – non è stato coraggioso come avrebbe dovuto; non solo, siamo ancora in attesa, a mesi di distanza, dei decreti attuativi.

Anche la mancata emanazione del Decreto Controlli bis, che il settore aspetta da oltre 5 anni, continua a creare una situazione di gravi ingiustizie e danni per gli operatori. Come per altro sancito dal TAR del Lazio, il GSE dovrebbe immediatamente procedere ad applicare, in luogo della decadenza, la decurtazione dell’incentivo in proporzione all’entità della violazione rilevata anche nei contenziosi in corso, in linea con il principio costituzionale di ragionevolezza della sanzione.

Ritardare la transizione energetica costituisce un grande spreco di risorse economiche. Prendendo a riferimento i 100 miliardi di investimenti nel settore elettrico nel periodo 2021-2030, allo stato attuale l’inefficienza della macchina autorizzativa impedirà di investire circa 8,5 miliardi di euro ogni anno, cioè 85 dei 100 miliardi previsti, con un danno economico per mancati benefici pari a circa 2 miliardi di euro l’anno, senza contare i danni ambientali (NOX e
PM) e sanitari. [...]

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