Muoversi in modalità smart (working)

Muoversi in modalità smart (working)

di FRANCESCA BAZZOCCHI, MARCO BORGARELLO, ANNA REALINI / RSE


Per oltre tre mesi il nostro Paese ha dovuto fermarsi. Un’esperienza drammatica sotto molti aspetti ma che ha anche rappresentato una preziosa analisi di stress test per lo studio di possibili soluzioni di mobilità più sostenibile all’interno delle nostre città.


RSE - Ricerca sul Sistema Energetico ha voluto porre particolare attenzione sul tema del ricorso al lavoro da remoto, il cosiddetto
smart working, individuato come soluzione per garantire e conciliare il proseguimento dell’attività dalla propria abitazione, evitando la frequentazione degli abituali luoghi di lavoro.

Questa esperienza, attuata massicciamente nella passata primavera per fare fronte all’emergenza sanitaria, potrebbe aiutare a elaborare nuove strategie
di programmazione e di innovazione degli stili di vita dei cittadini e dell’organizzazione delle città, tali da conciliare l’efficienza energetica con la necessità di preservare e valorizzare il lavoro, la socialità e la condivisione dei tempi e degli spazi. In collaborazione con Tandem, si è quindi approntato uno studio sull’area di Milano per analizzare come, durante il periodo del lockdown, sia cambiata la domanda di mobilità rispetto alla situazione precedente, concentrando l’attenzione sul ruolo e sull’impatto dello
smart working.

Lo studio si è avvalso dei dati ottenuti grazie agli strumenti SDK (Software Development Kit) installati su un
network di applicazioni e forniti dal gruppo Next14. Questa modalità di raccolta, previa autorizzazione da parte degli utilizzatori, è in grado di identificare in modo preciso la posizione del dispositivo mobile su cui è installata una determinata applicazione.
I dati acquisiti, opportunamente anonimizzati e aggregati, hanno riguardato più di 35.000 utenti che vivono, lavorano o visitano stabilmente la città di Milano, rappresentativi di circa il 3 per cento della popolazione residente nel territorio comunale.

Gli spostamenti registrati sono stati discretizzati in 88 zone della città, che ricalcano le circoscrizioni in cui è diviso il territorio comunale, a loro volta raggruppate in tre macro-aree: la macro-zona interna che corrisponde alla cerchia filoviaria, la macro-zona esterna che comprende il resto del territorio comunale e, infine, un’area fittizia che comprende tutti gli spostamenti da e verso il comune. Le informazioni raccolte hanno riguardato gli spostamenti effettuati nei giorni feriali in tre diversi periodi, compresi tra i mesi di febbraio e marzo 2020, e rappresentativi delle progressive restrizioni agli spostamenti della popolazione.
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