La caccia al tesoro di vetro

La caccia al tesoro di vetro

di LUCIANO MARIA GANDINI Visita il profilo LinkedIn


Uno dei benefit di poter fare smart working in Liguria è sicuramente quello di potersi installare in qualche seconda casa in riviera...

...e raggiungere la spiaggia in pochi secondi una volta chiuso il computer e scollegata la saponetta, un benefit noto anche a tanti piemontesi e lombardi.
La spiaggia offre tanti spunti per giocare coi bambini. Tra le passioni di mio figlio c’è quella di cercare i sassolini di vetro e riempirne bottiglie su bottiglie.

Dietro a quel mondo fatto di colori, e dominato sopratutto dal verde, ma anche dal bianco e dal marroncino e ogni tanto anche dal blu - le pietrine più rare, quindi le più preziose! - la fantasia deve fare anche i conti con la realtà.
Alla fine non sono altro che cocci di vetro limati dalle onde e dal tempo: insomma, inquinamento. In un certo senso mio figlio, con la sua instancabile attività, “chiude il ciclo”, riprende quello che qualcuno, disgraziatamente, ha gettato in modo non corretto.

Quel vetro poteva essere originariamente una bottiglia con chissà quale messaggio racchiuso dentro, ma poteva anche essere conferita nell’apposito contenitore per essere riciclata. Alla fantasia del bimbo contrappongo sempre la dura realtà. Per fortuna l’energia per alimentare la fantasia non gli manca ed ecco che scatta il pensiero successivo: che cosa potrà mai diventare quel vetro che viene sempre tenuto da parte in dispensa dietro la porta e buttato via solo in quel grosso bidone verde sopra casa?

Può diventare un’altra bottiglia, un barattolo, il finestrino dell’auto o… le lenti degli occhiali della mamma, che si rompono sempre. Beh, forse le lenti degli occhiali no, anche se in effetti sembrano un po’ dei fondi di bottiglia! Il vetro è un materiale che ridà anima a tante cose, come le biglie! Ed ecco che si ritorna da dove eravamo partiti, la spiaggia.
Tanto lavoro per disegnare e realizzare le piste per le biglie e farci andare sopra quelle sfere di vetro dall’anima colorata… per non parlare delle code che si formano nelle curve fatte di granelli di sabbia, manco fossimo in una delle autostrade liguri!
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