Smart mobility: nuove opportunità all’orizzonte per il Paese

Smart mobility: nuove opportunità
all’orizzonte per il Paese

di MATTEO CODAZZI / amministratore delegato CESI Visita il profilo LinkedIn


La crisi determinata dal Covid-19 potrebbe essere un’opportunità per accelerare la transizione verso una maggiore sostenibilità del nostro sistema energetico.

In questo scenario, una delle possibili misure di intervento da attivare con maggiore decisione è quella della mobilità sostenibile. In particolare, l’elettrificazione dei veicoli contribuirebbe notevolmente alla drastica decarbonizzazione dei trasporti, riducendo la produzione di gas serra e la dipendenza dal petrolio. Naturalmente, il beneficio in termini di emissioni di un veicolo elettrico è strettamente legato al mix di generazione. In Italia, con uno share di rinnovabili intorno al 37 per cento, le emissioni di un veicolo elettrico risultano, nell’intero ciclo di vita, del 55 per cento inferiori rispetto ai veicoli a carburanti fossili.

Secondo un recente studio di Deloitte, nel 2020 la produzione globale di automobili vedrà una perdita di circa 11 milioni di unità, rispetto all’anno precedente: da 88,9 milioni a 77,9 milioni. Uno scenario allarmante a cui, tuttavia, fanno da contraltare le previsioni legate al mercato dei veicoli elettrici. Stando ai dati presentati sempre da Deloitte, nel mediolungo termine la transizione verso la mobilità elettrica non sarà rallentata dall’emergenza Covid. Un percorso che, secondo il
Global EV Outlook 2020 dell’International Energy Agency (IEA), ha portato il mercato globale dell’auto elettrica a contare 7,2 milioni di veicoli nel 2019, con un aumento del 40 per cento rispetto all’anno precedente. La domanda è concentrata in poche aree geografiche: la Cina rappresenta il 47 per cento del totale, seguita dall’Europa con il 25 per cento e dagli Stati Uniti con il 20 per cento.

In questo contesto, il mercato italiano si trova a inseguire la maggior parte dei Paesi europei, con circa 9.500 auto elettriche immatricolate nel 2018: +74 per cento rispetto al 2018. I dati rilevati in Italia nei primi sette mesi del 2019 mostrano un ulteriore incremento del 113 per cento rispetto all’analogo periodo del 2018. Ciò soprattutto grazie all’introduzione dell’ecoincentivo per l’acquisto di auto elettriche a basse emissioni di CO2. In particolare, il nostro Paese è un esempio dell’andamento in controtendenza dell’elettrico, rispetto alle auto a combustibile fossile. Lo scorso maggio, infatti, le vendite di auto tradizionali sono diminuite complessivamente del 49,5 per cento, mentre il mercato dei veicoli elettrici ha fatto registrare un aumento del 78,1 per cento, come riportato da uno studio di Motus-e.

Nonostante la crescita esponenziale a livello globale, la percentuale di auto elettriche in circolazione sul parco totale è ancora bassa. La comparsa di nuovi modelli e la presenza di incentivi per l’acquisto sono elementi promettenti che possono contribuire a sostenere la crescita del mercato post-Covid dei veicoli elettrici. Anche l’aumento dell’autonomia sembra aver reso la
range anxiety un fattore meno ostacolante, considerando inoltre che, secondo una ricerca della National Household Travel, il 95 per cento dei tragitti non supera i 200 km, una distanza facilmente percorribile dai veicoli attualmente sul mercato.
La vera sfida per facilitare la diffusione globale dei veicoli elettrici è, comunque, lo sviluppo di una rete di infrastrutture di ricarica capillare e adatta tanto alle esigenze del cliente quanto della rete elettrica. A fine 2018 si contavano circa 540.000 punti di ricarica pubblici in tutto il mondo, di cui il 25 per cento in modalità
fast charge.
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