Zoo Station (U2)

Zoo Station (U2)


di FRANCESCO LEPRE Visita il profilo LinkedIn

Nel 1992 partiva lo storico Zoo TV Tour degli U2, che segnò una linea di demarcazione tra la musica rock prima e dopo questo straordinario insieme di concerti.

Zoo TV Tour era il tour che promuoveva l’album
Achtung Baby, il rivoluzionario e innovativissimo disco della band di Bono&Co.
Il disco segnava una profonda linea di demarcazione tra quello che aveva espresso la band prima (parliamo, solo per citarne alcuni, di successi come
New Year’s Day, With or without you, Where the street have no name e I still haven’t found what I’m looking for) e dopo. [...]

Tema coreografico del tour erano le famose Trabant, le auto della ex Germania dell’Est cui Achtung Baby era ispirato. Parliamo del 1992, solo tre anni dopo quindi la caduta di quel muro di Berlino che aveva diviso e umiliato per anni un Paese, la cui identità provava a ricostruire, partendo dalla vittoria di un mondiale di calcio giocato in Italia nel ‘90, attenuando un po’ la delusione di noi italiani, che già ci vedevamo sul tetto del mondo, trionfanti, con Vicini portato in gloria e Giannini e Schillaci immortali per sempre (ma Canniggia non la pensava allo stesso modo e con una zuccata in anticipo su Zenga ci relegava in una timida finale per il terzo e quarto posto).

Ora, succede che nei primi giorni di luglio del 1993 gli U2 atterrano a Roma Fiumicino. In programma ci sono due date del tour.
Il 6 luglio del 1993, davanti ai cancelli di un ancora glorioso stadio Flaminio, alle 9:00 di mattina sono già assiepati centinaia di ragazzi, in attesa di potere entrare e conquistarsi i primi posti sotto il palco.
E qui o si vince o si perde! Perché o si arriva primi (dopo una corsa forsennata come se non ci fosse un domani verso il palco) e si afferrano le transenne (da potere raccontare ad amici e nipoti per anni e anni) oppure sei uno qualsiasi della folla, uno dei tanti, non sei nessuno!
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