Per i consumatori, allo stato attuale più ombre che luci!

Per i consumatori, allo stato attuale
più ombre che luci!

di MARCO VIGNOLA / Unione Nazionale Consumatori, responsabile settore Energia


È ormai da anni che si discute sulla possibile fine del Mercato di Tutela per l’elettricità e il gas e la completa apertura al Mercato Libero.

Un emendamento al decreto Milleproroghe n. 91/2018, approvato in Commissione Affari Istituzionali del Senato, ha fatto slittare al 1° luglio 2020 lo stop definitivo al regime di Maggior Tutela (inizialmente previsto in data 1° luglio 2019 dalla Legge 4 agosto 2017, n. 124) ma ancora, ad oggi, non sono state definite le modalità operative e non sono stati fugati i dubbi sulle conseguenze che questo cambiamento epocale potrà avere sulle tasche, e la vita, di milioni di persone.

Come Unione Nazionale Consumatori, consapevoli dei vantaggi che un mercato dell’energia realmente competitivo ed efficiente potrebbe avere sui consumatori, abbiamo da sempre espresso forti critiche sulle modalità con cui la fine del Mercato di Tutela è stata immaginata in questi anni. Riteniamo, infatti, che un settore tanto importante quanto quello dei servizi energetici non possa essere completamente liberalizzato senza prima superare i tanti ostacoli e limiti che ancora lo caratterizzano.

Innanzitutto, non può non essere sottovalutata la vulnerabilità dei consumatori, maggiore in questo settore rispetto ad altri a cui erroneamente viene paragonato; si tratta di una vulnerabilità che non è solo economica, caso in cui si parla di povertà energetica, ma anche di consapevolezza, determinata, da un lato, dalla complessità del sistema energetico (soggetti che operano in regime libero di vendita, soggetti operanti in monopolio naturale fortemente regolato, enorme peso nella composizione finale del prezzo di oneri esterni alle
commodity come gli oneri generali di sistema per l’elettricità e la fiscalità per il gas) e dall’altro dalla confusione generata in questi anni da messaggi parziali, se non fuorvianti, delle campagne di marketing delle aziende, con il proliferare incontrollato di ogni sorta di pratica commerciale scorretta e lesiva delle regole antitrust.

E su questo ultimo aspetto basta scorrere i molti provvedimenti sanzionatori comminati da AGCM e ARERA in questi anni.
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