Le campane di Notre Dame (Il gobbo di Notre Dame)
Le campane di Notre Dame
(Il gobbo di Notre Dame)

di FRANCESCO LEPRE Visita il profilo LinkedIn



Una manciata di settimane fa è bruciata la Francia. Alle 18:20 circa del 15 aprile scorso (all’inizio della settimana Santa) è partito l’allarme antincendio della Cattedrale di Notre Dame de Paris.

Un problema informatico, però, ha impedito che il segnale fosse inoltrato ai vigili del fuoco. E quando, trenta minuti dopo, è partito l’allarme, era già troppo tardi. Nostra Signora bruciava! E mentre Notre Dame bruciava, cominciavano a imperversare le solite leggende su profezie premonitrici avvolte da mistero.

L’incendio era prevedibile, lo diceva anche Nostradamus. Peccato che chi ha avuto (e io ahimè sono uno di quelli!) l’insana idea e la certosina pazienza di leggersi tutte (e dico tutte!) le terzine del veggente francese (che manco a farlo apposta ha il nome che deriva proprio dalla cattedrale), si sarà reso conto che ogni suo messaggio è decriptabile solo a eventi avvenuti e con l’aiuto di improbabili interpolazioni di terzine, saltando da una all’altra, forzando connessioni logiche e interpretazioni a posteriori.

Notre Dame, avvolta dal suo fascino. Le sue campane. Le sue torri, che tanti hanno ispirato. E mentre tutto brucia, quasi ci si aspetta che da quelle fessure compaia Quasimodo. Anche i bambini sono tristi.
Notre Dame brucia! Macron a testa in su, incredulo, mentre le fiamme divorano la cattedrale.
Tutta la zona viene isolata; ma, ai confini dell’area interdetta, francesi, tedeschi, italiani, spagnoli e persone da ogni parte del mondo si assiepano e pregano per Nostra Signora. In quelle ore, in quelle interminabili ore siamo davvero tutti francesi.
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