Venturini: “Con l’elettrico serve un cambio di mentalità”












di DAVIDE CANEVARI
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Che ruolo può (o deve) avere la mobilità nel processo di decarbonizzazione della nostra economia? Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X, parte da questo assist per motivare la sua grande fiducia nelle opportunità di crescita del settore















Lo sviluppo della mobilità elettrica giocherà un ruolo determinante nel processo di decarbonizzazione ormai in atto in tutto il mondo. L’effetto che avrà sulle nostre abitudini - afferma Venturini - è paragonabile a quello che l’avvento delle energie rinnovabili ha avuto sul settore energetico. Se prendiamo poi in considerazione le performance ambientali, intese come produzione di inquinanti locali, come le polveri sottili, dei veicoli elettrici rispetto a quelli tradizionali a combustione interna, il confronto è schiacciante a vantaggio dei primi”.


Considerando anche la generazione, ossia come viene prodotta l’energia in Italia?
Certo. Da noi il mix è costituito per circa il 40 per cento da fonti rinnovabili; quindi le emissioni di CO2 risultano di oltre il 70 per cento inferiori a quelle delle auto a combustione interna. Si tratta di un dato destinato a ridursi ulteriormente grazie alla progressiva decarbonizzazione del parco di generazione, che contribuirà ad abbattere ulteriormente le emissioni.
A questi fattori è necessario aggiungere anche quello relativo all’efficienza energetica dei veicoli elettrici, intesa come capacità di un sistema di utilizzare minore energia a parità di servizio ottenuto. Se procediamo a un confronto, risulta che le auto elettriche sono tre volte più efficienti rispetto a quelle a benzina poiché necessitano di tre volte meno energia per percorrere la stessa distanza o, invertendo i fattori, a parità di energia percorrono una distanza tre volte maggiore.

Come comunicare ai giovani il cambio di paradigma dell’auto elettrica?
Sono sicuro che le nuove generazioni siano quelle che hanno minore necessità di essere “convinte” dei vantaggi e delle possibilità offerte dalla mobilità elettrica. I giovani sono naturalmente più inclini a fare delle valutazioni oggettive e ad essere maggiormente attratti dalle innovazioni senza subire il condizionamento dovuto alle abitudini. Inoltre, penso che siano anche maggiormente coinvolti e attenti alla necessità di tutelare l’ambiente e vivere in una società più pulita.
Basti pensare a come siano stati proprio i giovani i primi ad aver sfruttato le possibilità offerte dalla sharing economy soprattutto nell’ambito della mobilità.

Qualcuno teme ripercussioni sulla rete da un troppo rapido sviluppo della e-mobility, anche se ci sono studi, ad esempio di RSE, che minimizzano i possibili impatti. La vostra risposta?
La rete elettrica ha solo da guadagnare dall’aumento del numero di veicoli elettrici in circolazione. Se consideriamo le auto elettriche come batterie su quattro ruote e le combiniamo con tecnologie di smart charging è possibile fornire servizi di bilanciamento alla rete, che permettono di modulare i flussi di energia in base allo stato e alle necessità del sistema. Si tratta di una funzionalità molto utile per la stabilizzazione e per favorire l’ulteriore sviluppo e diffusione degli impianti da fonti rinnovabili.
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