di G.B. ZORZOLI


Rispetto al 28% assunto dalla SEN, l’accordo sulla nuova Direttiva per le rinnovabili innalza al 32 la loro produzione a copertura dei consumi finali nel 2030; percentuale che, per l’Italia, potrebbe salire almeno al 33% per compensare le deroghe concesse ai Paesi dell’Est europeo.















Già il 32 per cento è obiettivo sfidante, realisticamente raggiungibile solo con un’ulteriore riduzione dei consumi finali di energia rispetto a quanto indicato nella SEN. […] Ridurre i consumi di circa 11,3 Mtep rispetto al 2016 non è impresa facile, tenendo presente quanto segnala l’ultimo rapporto ENEA sul tema: rispetto all’obiettivo al 2020, nel periodo 2011- 2017 si sono conseguiti risparmi pari al 52 per cento; il restante 48 per cento dovrebbe quindi essere realizzato in soli tre anni. Per di più, il nuovo decreto sui Titoli di Efficienza Energetica, che doveva risolvere la crisi di questo meccanismo - calo dei titoli e loro eccessivo rincaro - non è all’altezza del compito.

Per rendersene conto, basta confrontarlo con i rilievi avanzati dall’Autorità per l’energia e con le proposte degli stakeholder, contenute nel documento elaborato dal Gruppo di lavoro sull’Efficienza energetica dell’Osservatorio permanente istituito dalla stessa ARERA. Con un decreto del genere com’è pensabile raddoppiare la riduzione dei consumi energetici finali prevista dalla SEN?

Nel settore edilizio, dove è concentrato circa il 40 per cento dei consumi energetici, un contributo decisivo può venire dall’applicazione diffusa di interventi di deep renovation, che possono ridurli fino al 60 per cento.
Ma, per realizzarli su scala significativa in tempi contenuti, occorre rendere permanenti le detrazioni fiscali, possibilmente riportando la loro spalmatura a cinque anni e facilitando la cessione del credito. [...]

© nuovaenergia | RIPRODUZIONE RISERVATA

-----------------------------------------------------------------------------------

GLI ARTICOLI COMPLETI SONO DISPONIBILI PER GLI ABBONATI.₇