di MATTEO CODAZZI / amministratore delegato CESI



Potrebbe sembrare sorprendente, ma tra gli operatori del settore energetico si sta diffondendo sempre più la sensazione che nel prossimo futuro il cuore del loro business non sarà più unicamente l’energia.


Un posto sempre più importante sarà occupato, infatti, sia dal valore dei servizi proposti al cliente che dall’affidabilità offerta alla rete. Questi concetti aprono le porte a figure nuove, che avranno un ruolo fondamentale nei prossimi anni. Tra queste, gli aggregatori virtuali, ovvero i soggetti che aggregano i carichi distribuiti, la generazione e gli accumuli di un gran numero di clienti.
Tali aggregatori, da remoto e in tempo reale, monitoreranno e gestiranno il portafoglio dei sistemi di generazione e consumo.

I modelli di business legati a questa evoluzione, pertanto, saranno sempre più asset light. Gli aggregatori, infatti, non avranno grandi impianti ma creeranno valore mettendo insieme l’energia generata, o consumata, sia da un gran numero di prosumer che da impianti rinnovabili di piccola taglia.

Questi ultimi due soggetti avrebbero difficilmente mezzi adeguati, o anche solo interesse, a sfruttare autonomamente i modesti flussi di valore generati dalle micro-reti o dagli impianti di consumo di loro proprietà. I grandi volumi aggregati avranno così un peso notevole sui mercati elettrici, in particolare su quelli dei servizi ancillari.
Volendo fare degli esempi in questa direzione, l’aggregatore opererà sul mercato caricando le batterie dei clienti quando i prezzi all’ingrosso sono bassi e scaricandole verso la rete quando sono alti; oppure aggiungerà flessibilità ai carichi, attraverso la programmazione di dispositivi ad alta intensità energetica, come gli impianti di condizionamento degli edifici.[...]

© nuovaenergia | RIPRODUZIONE RISERVATA

-----------------------------------------------------------------------------------

GLI ARTICOLI COMPLETI SONO DISPONIBILI PER GLI ABBONATI.₇