Vese, l'onda lunga di un progetto

di Pier Luigi Filippi, già Assessore all’ambiente Provincia Piacenza e
Presidente commissione consultiva degli esperti della centrale di Caorso

All’interno dell’ampio dibattito che in tutti questi anni ha caratterizzato il polo energetico piacentino, giusto 25 anni or sono venne promosso - d’intesa con Enea - l’importante progetto Vese - Valutazione effetti ambientali e socioeconomici dei sistemi energetici.
Il piano di lavoro fu proposto per la prima volta nell’ambito di un seminario a Piacenza il 16 dicembre del 1982. Dopo tre anni di lavoro i risultati dello studio furono presentati, sempre a Piacenza, l’1 e 2 aprile 1985, durante il convegno Valutazione ambientale dei sistemi energetici: il sistema petrolio nella provincia di Piacenza.
Era l’epoca dei grandi dibattiti nazionali e internazionali sulle scelte relative alle fonti energetiche (nucleare, fossili, rinnovabili), dibattiti stimolati da Studi come I limiti dello sviluppo pubblicato negli Anni ‘70 per il Club di Roma e dall’onda crescente dei primi movimenti ambientalisti.
Negli Usa in particolare prende piede in quegli anni la comparative risk analysis, analisi comparata delle diverse fonti energetiche in merito ai rischi ambientali e sanitari associati alla produzione di una prefissata quantità di energia.
Il progetto Vese si inseriva in questo contesto, avviando studi e ricerche con riferimento alla realtà energetica nazionale dei primi Anni ‘80,  e concentrandosi - in particolare – proprio sul polo energetico di Piacenza per la sua rilevanza.
Ancora oggi Vese costituisce uno schema metodologico valido, sulla cui base si sono avviate una serie di attività che hanno portato, nel corso degli Anni ‘80, alla messa a punto e all’applicazione su scala locale e nazionale di metodi e strumenti che vanno dalla caratterizzazione delle emissioni inquinanti all’analisi del loro trasporto e destino nei diversi comparti ambientali, fino alla valutazione degli effetti sui diversi recettori, nonché allo studio delle possibili misure per minimizzare l’impatto ambientale.
L’ultimo piano energetico nazionale del 1988, le cui ricadute tramite le leggi 9 e 10 del 1991 su temi quali l’autoproduzione, l’uso razionale dell’energia, il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili fanno a tutt’oggi sentire i loro effetti, ha largamente fruito per la parte ambientale di conoscenze e strumenti sviluppati nel Vese.