Copiare all’Università? Può essere una scelta etica










di ROBERTO NAPOLI / professore emerito Politecnico di Torino
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È proseguita l’agitazione avviata nei diversi Atenei per rivendicare una maggiore dignità della docenza universitaria, rimasta l’unica in tutto il settore pubblico a non vedere riconosciuto (almeno ai fini giuridici) il recupero degli scatti perduti nei precedenti blocchi.



Con un’iniziativa senza precedenti c’è stato un garbato blocco per una sessione d’esame, accompagnato da tutta una serie di distinguo e di azioni per limitare al massimo il disagio degli studenti, tanto che gli stessi a un certo punto hanno sposato le rivendicazioni dei docenti. Nell’agone politico qualcuno, ministro incluso, ha cominciato a parlare di qualche azione volta a venire incontro alle giuste richieste.
Intanto la solita CRUI (Conferenza dei Rettori), anziché fiancheggiare i docenti, ha avviato un’operazione ai fianchi su come si autoregolamentano gli scioperi universitari.

Nel bel mezzo delle sacrosante rivendicazioni è intervenuto un terremoto mediatico-giudiziario, con l’arresto di sette docenti universitari per reati corruttivi nell’ambito di un’inchiesta su un concorso per l’abilitazione scientifica nazionale (ASN) in diritto tributario.
Altri 22 colleghi dello stesso settore sono stati interdetti dalle funzioni per dodici mesi. I reati contestati si riferiscono a una procedura concorsuale del 2012/2013. L’inchiesta è partita da una denuncia di un ricercatore che, oltre a subire tentativi di dissuasione dalla partecipazione alla procedura - sia per associato che per ordinario - è stato poi bocciato onde evitare che nei successivi concorsi locali potesse contrastare la promozione di protetti meno titolati.
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