Dalle parole di gomma al less is more











di STEFANO BESSEGHINI / amministratore delegato RSE
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L’efficienza energetica si muove da tempo sul labile confine che marca la distanza dalle cosiddette parole di gomma o buzz words. Si tratta di quei termini che occupano immancabilmente qualunque dotto intervento che debba tracciare l’attesa evoluzione del nostro sistema energetico.


 Source: NASA












Il problema è che spesso si ha l’impressione che essi siano un’utile coperta da tirare con molta buona volontà a coprire quegli aspetti che una tecnologia non ancora adeguata ci impedisce di affrontare. Molto si è scritto e detto per cui è difficile aggiungere al tema; sarà forse il momento di cominciare a togliere.
In fondo a cosa meglio del concetto di efficienza energetica si può collegare l’ormai proverbiale less is more? La prima cosa da togliere è proprio il ruolo ampio, pervasivo e in qualche modo risolutivo in molti ambiti. Che diminuire la spesa energetica a parità di servizio sia un aspetto virtuoso in grado di aiutare le politiche energetiche comprimendo con forza il lato della domanda è del tutto evidente.

Non è altrettanto evidente il momento in cui il rapporto tra costo marginale dell’efficientamento e l’effettivo beneficio continua ad essere conveniente. Questo perché in quell’aggettivo, “conveniente”, difficilmente la valutazione si esaurisce nello sterile computo di maggiori costi e minori wattora, ma porta inevitabilmente a coinvolgere aspetti di natura funzionale, operativa, ergonomica.
O, talvolta, di semplice gradimento dell’utente. Non si deve fare troppo sforzo per pensare a soluzioni di elevata efficienza ma spesso assai poco gradite e quindi non perseguibili.

Un caso poco energetico ma significativo mi pare la famosa lotta sindacale fatta dai piloti dello Shuttle, che solo con grande fatica ottennero di poter frenare manualmente la navetta una volta atterrata in maniera completamente automatica per dare un senso al proprio ruolo di conduttori del veicolo. Naturalmente con la fiera opposizione dei tecnici di missione che argomentavano (probabilmente a ragione) sulla maggiore efficienza della frenata automatica.
Un’altra cosa da togliere mi pare sia il mito del primo della classe.
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