Servono soluzioni eque e accessibili a tutti











di CLAUDIO SPINACI / presidente Unione Petrolifera
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In questi ultimi tempi si è fatto un gran parlare dei temi legati alla mobilità e alla sua possibile evoluzione, soprattutto per dare risposta alle esigenze di ridurre le emissioni climalteranti, di cui agli accordi di Parigi, e contestualmente migliorare la qualità dell’aria nei grandi centri urbani.















Un dibattito che a volte assume toni troppo definitivi, promuovendo una tecnologia piuttosto che un’altra - come ha recentemente rilevato il direttore dell’IEA (International Energy Agency), Fatih Birol - trascurando aspetti essenziali come la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, la sostenibilità economica e sociale, nonché l’accessibilità. E preferendo puntare tutto sulle leve classiche del marketing.
Il punto è che quando si parla del diritto alla mobilità, aspetto essenziale della libertà individuale, bisogna fare molta attenzione perché soluzioni elitarie, ossia senza un giusto grado di accettabilità sociale, sarebbero destinate al fallimento.

Diventa perciò importante cercare di riportare nel dibattito pubblico quegli elementi di oggettività che aiutino a delineare un percorso chiaro, con obiettivi intermedi misurabili, governandone i costi e individuando le risorse necessarie.
È quanto Unione Petrolifera si è prefissa di fare ponendosi al centro della transizione, come recitava il titolo che abbiamo scelto per la nostra ultima Assemblea annuale, appunto per testimoniare l’impegno a guidare un percorso sostenibile a livello ambientale, industriale e sociale, investendo in ricerca e nuove tecnologie e puntando su una sempre maggiore innovazione in termini di processo e servizi.
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