Quell’equivoco irrisolto tra energia e potenza |
di ROBERTO BORGHINI
Prosumer. La coesistenza in un unico soggetto del ruolo di produttore e consumatore può davvero e comunque essere considerata una conquista sociale per un Sistema Paese? La prospettiva della risposta sembra radicalmente cambiare a seconda dell’unità di misura che si prende in considerazione.
Di sicuro il settore della produzione di energia sta vivendo una fase di profondo stravolgimento, grazie proprio all’emergere della generazione distribuita, spesso caratterizzata da micro-realtà. E questo sicuramente è un fenomeno da guardare con grande rispetto e attenzione. Da ingegnere non posso che apprezzare questi contributi che sono in grado di accendere la singola utenza, cosa pressoché impensabile fino a pochi anni or sono.
Ma la domanda di potenza, quella generata dall’industria pesante, è per forza di cose - e per ordini di grandezza fisici - altra cosa.
E apre quindi un altro fronte di dibattito. In Europa non è in atto solo la rivoluzione prosumer. Pensiamo ad esempio al nucleare - simbolo stesso della produzione di potenza, che non si spegne mai - e alle recenti decisioni di disimpegno (se pure con diversi tempi e modalità) di Francia, Svizzera e Germania. Ma pensiamo anche al TAP, che porterà in Italia massicci quantitativi di gas naturale, rendendo questa commodity più appetibile, in particolare per i cicli combinati.[...]
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