È l’Energy Independence il “nuovo” sogno americano










a cura di VITTORIO D’ERMO
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Il quarantacinquesimo presidente USA ha iniziato la sua attività a ritmo frenetico. Dopo aver ribadito, nel discorso di insediamento, che il suo obiettivo è quello di rimettere in moto gli Stati Uniti - che negli ultimi anni avrebbero perso posizioni nella classifica mondiale dei Paesi industrializzati...



...a causa di politiche economiche sbagliate, che hanno portato a enormi perdite occupazionali e a un indebolimento del Paese rispetto alle sue potenzialità - il nuovo presidente è passato senza indugi all’emanazione di una serie di ordini esecutivi in materia di politica industriale e commerciale, con forti implicazioni anche per la politica estera e per il settore energetico.
Le indicazioni de lla campagna elettorale sono state sintetizzate in due note intitolate rispettivamente: American First Energy Plan e American First Foreign Policy, pubblicate sul sito della Casa Bianca. Nella nota sulla politica estera si insiste sulla necessità di aumentare la capacità militare degli Stati Uniti a difesa degli interessi nazionali e per poter combattere efficacemente l’ISIS.
Per quanto riguarda la politica energetica, la nota esprime la volontà di massimizzare l’utilizzo delle risorse domestiche e di ridurre la dipendenza dal petrolio di importazione.
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