La parola lobby fa meno paura se tradotta con “tutela”










di MASSIMO GARANZINI / business director Ketchum Italy
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In Italia si torna a discutere, come avvenuto in diverse precedenti legislature, della regolamentazione delle lobby, cioè delle attività di tutela di interessi privati presso enti pubblici, in particolare gli organi di governo nazionale.



In un rapido percorso, che si appoggia su alcune parole chiave, vogliamo affrontare un piccolo cammino critico, stimolato in questo periodo da un disegno di legge volto a introdurre un registro obbligatorio delle lobby. Orientiamoci, in termini di sintesi, con una prima definizione di Wikipedia.

____Il termine public affair viene spesso utilizzato per indicare l’attività di fare ____pressione sulle istituzioni, quale sinonimo di lobbismo o relazioni istituzionali. ____Tuttavia per public affair si devono intendere piuttosto tutte le attività ____strategiche di un’impresa dirette ai suoi numerosi stakeholder, ovvero a ____quello che il marketing chiama pre-mercato. Si tratta di tutte quelle forze che ____direttamente o indirettamente creano il contesto competitivo nel quale l’azienda ____deve muoversi. Ovvero le regole del gioco”.

Guardiamo ancora Wikipedia per la parola lobbismo:

____Un gruppo organizzato di persone che cerca di influenzare dall’esterno le ____istituzioni per favorire particolari interessi, la cui influenza può far leva su ____elementi immateriali, come il prestigio di cui il gruppo gode, o su elementi ____materiali, come il denaro di cui dispone”.
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