In Provincia scocca, l'ora delle rinnovabili

di Alberto Borghi, Assessore delegato alla Programmazione e Sviluppo Economico -
Territorio, Montagna - Provincia di Piacenza

La Provincia di Piacenza colloca il tema dell’energia tra quelli strategici per l’Ente, e intende individuare azioni tese a informare i cittadini sull’iter amministrativo per l’autorizzazione alla installazione di impianti energetici (di competenza delle Province fino a 50 MW termici e delle Regioni da 50 a 300 MW termici), a ridurre i consumi energetici e le relative emissioni, a sostituire il più possibile le fonti energetiche fossili con fonti rinnovabili e meno inquinanti, a creare nuove opportunità occupazionali e ad avviare specifici processi di educazione ambientale e formazione professionale.
La Provincia,con la revisione in corso del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP), ha avviato una programmazione energetica territoriale: infatti negli indirizzi per l’aggiornamento del PTCP si prevede che siano definite le dotazioni energetiche locali da fonti rinnovabili e da risparmio. Subordinando, se necessario, alla presenza di tale dotazione l’attuazione di interventi di trasformazione del territorio e degli insediamenti.
Le tematiche in corso di esame,e che presentano un grande potenziale di crescita nel contesto locale, sono il risparmio derivante dalla riqualificazione energetica degli edifici e dai nuovi sistemi di trasporto e mobilità (a questo proposito vanno considerate con grande attenzione le agevolazioni fiscali offerte dalla Finanziaria 2007 in tutti i settori del risparmio energetico e le opportunità del nuovo Decreto interministeriale sugli incentivi in conto energia).
In particolare è in corso di redazione un accurato esame delle effettive potenzialità offerte dal territorio piacentino nel settore dell’eolico e del solare (fotovoltaico e termico). Inoltre, in una provincia come la nostra nella quale il settore agro-alimentare si presenta ancora determinante e strategico nel sistema economico locale, anche le biomasse di scarto di origine vegetale e animale e derivanti dalle attività di manutenzione e gestione agro-forestale possono rappresentare una grande potenzialità energetica.
La procedura di aggiornamento del PTCP sarà propedeutica all’avvio del processo (di competenza della Provincia in base alla L.R.26/2004) che porterà alla redazione del Piano provinciale di risparmio energetico e uso razionale dell’energia, valorizzazione delle fonti rinnovabili e ordinato sviluppo degli impianti e delle reti di interesse provinciale. Attraverso una approfondita e attenta analisi delle risorse offerte dal territorio, la Provincia intende ridare a Piacenza grande rilevanza nel settore energetico, puntando in particolare sulle possibili alternative ai combustibili fossili.
Per fare solo un esempio attinente al solare, da una prima analisi dei dati, si ricava che tutto il territorio provinciale risulta vocato alla conversione fotovoltaica dell ’energia solare, con particolare interesse per il territorio di montagna, opportunamente posizionato, in cui si può avere maggiore potenza disponibile e maggiore costanza nel tempo.
Per stimare l’ordine di grandezza della potenzialità produttiva da fonte fotovoltaica in provincia di Piacenza si consideri che il territorio occupato da insediamenti produttivi,residenziali, direzionali, terziari e turistico-ricettivi, o destinati a questi impieghi nei piani regolatori generali, era nel 2006 pari a circa 96 milioni di metri quadrati; se si utilizzasse solo il 15 per cento di questa superficie per installare sulle relative coperture sistemi fotovoltaici in silicio cristallino (stimando quindi una occupazione di 8 metri quadri per ogni kW elettrico di picco), si avrebbe una potenza elettrica installabile di 1.800 MWp,che ad una producibilità annua di circa 1.100 kWh potrebbero fornire annualmente una energia pari ad 1,9 TWh, in pratica ampiamente superiore all ’intera domanda elettrica provinciale. Una tale potenza fotovoltaica installata richiederebbe ovviamente un investimento colossale pensabile solo in un arco di tempo di 10-20 anni, in cui ci dobbiamo attendere costi tecnologici velocemente decrescenti a fronte di un rapido aumento dei prezzi dell’energia da fonte fossile; tuttavia un quadro di questo tipo, per ognuna delle potenziali fonti, è indispensabile per poter definire i contenuti di una transizione energetica in un’ottica di sviluppo sostenibile.