INFO@COMUNI - Rinnovabili al piccolo trotto nei prossimi quattro anni











28 dicembre 2016 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Secondo il GSE da qui al 2020 saranno installati impianti a FER per circa 750 MW/anno; FV ed eolico le tecnologie di riferimento; marginale l’apporto di mini-hydro e bioenergie. Questi investimenti aumenteranno la capacità di generazione green a 6,9 TWh/anno.


Avanti al piccolo trotto. Le fonti energetiche rinnovabili forse hanno perso un po’ della baldanza degli anni migliori, quelli che hanno portato il nostro Paese ai vertici internazionali per capacità installata e contributo percentuale alla generazione elettrica delle FER. Ma hanno ancora voglia di crescere.
Le proiezioni sui prossimi 4 anni, rese note dal GSE, confermano le opportunità di sviluppo ulteriore per il settore, sia pure con un trend più equilibrato e minori strappi rispetto al passato. E non è certo detto che questo sia un male.
A supportare lo sviluppo del settore saranno gli incentivi del DM 6/7/2012 e DM 23/6/2016 e - per gli impianti FV - lo Scambio sul Posto e le detrazioni fiscali.
Per il periodo 2015-2020 il GSE valuta che potranno entrare in funzione impianti per complessivi 3.700 MW. Eolico e fotovoltaico se la giocheranno al fotofinish con, rispettivamente, 1.600 MW e 1.500 MW. Margini di sviluppo (pochi a dire il vero) anche per l’idroelettrico di piccola taglia (400 MW), mentre non sembrano ancora decollare le bioenergie, per lo meno in questa applicazione. Il tasso medio di crescita annua è appena al di sotto dei 750 MW.
Secondo questo scenario di riferimento, al 2020 la generazione green potrebbe contare su circa 6,9 TWh in più rispetto al 2015: complessivamente l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili dovrebbe dunque crescere da 109,5 TWh a 116,4 TWh/anno.
Oltre ai benefici ambientali, meritano di essere sottolineate anche le ricadute in termini di nuova occupazione. “Si valuta – scrive il GSE - che l’installazione dei 3,7 GW stimati comporti, nel periodo 2016-2020, circa 7,6 miliardi di euro di investimenti in nuovi impianti, ai quali potrebbero corrispondere ogni anno mediamente circa 14.000 unità di lavoro temporanee, in quanto legate alla fase di installazione degli impianti”.
“Nel complesso - conclude il GSE - si stima che entro il 2020 le spese per l’esercizio e la manutenzione dell’intero parco di generazione elettrica da FER installato in Italia si attesteranno intorno a 4,7 miliardi di euro/anno, cui potrebbero corrispondere circa 48.000 unità di lavoro annuali permanenti, in quanto legate al ciclo di vita degli impianti”.


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