Dal sogno del Mulino Bianco al risveglio in social housing

Torna al sommario
di Dario Cozzi





Dal Mulino Bianco alla realtà di un appartamento in Edilizia Residenziale Pubblica (ERP). Dalla famiglia perfetta che si sveglia al mattino tirata a lucido come se dovesse presenziare al pranzo di gala di Babbo Natale, alla solitudine di uno sguardo che, sulla soglia di un monolocale al limite dell’abitabilità, di solito è abituato ad accogliere solo seccature e cattive notizie.


Dalla finzione alla realtà (per lo meno, ad una parte non trascurabile della realtà). Da che parte stiamo? La domanda può sembrare stupida o fuori luogo, ma non è così.
Anche quando si parla di soluzioni dedicate all’efficienza energetica - in senso lato - è facile e quasi scontato cedere alla tentazione del modello Mulino Bianco.
Basta considerare le pubblicità televisive, cartacee o su web, ma anche solo le campagne informative: le case sono tutte linde, con arredamento chiaro e rigorosamente di design, le famiglie tutte benestanti, benvestite e dell’età giusta, di cultura elevata, ricettive, desiderose di sapere, accoglienti.

Il TV nel salone (perché di salone si tratta, e non di più modesta sala o soggiorno) è enorme e di ultima generazione, tutti sono connessi e felici, l’impianto elettrico è rigorosamente a norma.
Certo, spendere meno in bolletta fa piacere anche a loro. Ma capisci subito dagli sguardi che arrivare a fine mese è l’ultima delle preoccupazioni. Diamine, ma la realtà è un’altra cosa! È profondamente diversa, senza necessariamente bisogno di scivolare all’estremo opposto, quello dei casi sociali più difficili.
Nella realtà quotidiana c’è un sacco di gente per cui l’ipotesi di risparmiare 3 o 5 euro ogni mese in bolletta non ha alcun senso o alcun valore, e non per eccesso di agiatezza, ma semplicemente perché ha “ben altre preoccupazioni”. [...]

©nuovaenergia

L’ARTICOLO COMPLETO È DISPONIBILE PER GLI ABBONATI.
CHIEDI LA COPIA SAGGIO DELL’ARTICOLO IN FORMATO PDF A RIVISTA_at_NUOVA-ENERGIA.COM