Italia con molta concentrazione nel fotovoltaico
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di Gianluca Timò e Vincenzo Fantini | RSE


Questo articolo riprende e amplia le tematiche, affrontate sul numero 5|2015, riguardanti il solare a concentrazione. Il numero scorso si è focalizzato sulle tecnologie, sulle principali installazioni in ambito internazionale, sulle variabili economiche. L’articolo in oggetto tratta invece gli aspetti normativi e di affidabilità, le attività di ricerca svolte in Italia in particolare da RSE, e gli sviluppi attesi da qui al 2020.



Essendo ormai numerose le installazioni di sistemi fotovoltaici a concentrazione operative da anni nel mondo, è possibile effettuare un’analisi preliminare dell’affidabilità e della producibilità di tali sistemi.


Recentemente Soitec ha presentato i dati di performance di due centrali CPV installate in Spagna (da 263 kW e 139 kW) e di una installata in Sudafrica (da 77 kW) operative da 4-6 anni. Soitec ha misurato un Performance Ratio (rapporto fra l’effi cienza misurata e l’effi cienza in condizioni standard) pari all’80 per cento e non ha osservato nessun degrado delle performance in 6 anni di vita operativa.
I dati sono stati anche verifi cati da NREL (National Renewable Energy Laboratory), il famoso ente di ricerca americano. NREL ha anche eseguito tre anni di test sui moduli di Semprius, a Golden in Colorado, e non ha rilevato alcun degrado sulle loro prestazioni.

La stessa Semprius ha installato un sistema da 1 kW a Tucson (Arizona), e un sistema da 3,5 kW a Charlotte (Carolina del Nord), confermando la costanza delle performance in tre anni di sperimentazione. Sicuramente il test più importante riguarda le due centrali fotovoltaiche ad alta concentrazione di Suncore (da 50 e 60 MW), installate in Cina nel 2012 e nel 2013.
Suncore ha mostrato dati interessanti sia sui fattori di perdita, sia sulla possibilità di effettuare stime accurate sull’energia producibile. I modelli predittivi messi a punto permettono di stimare l’energia producibile con ottima affidabilità, in quanto il rapporto fra il valore di energia misurata e quella attesa è prossimo a 1.
Uno dei fattori di perdita più rilevanti è lo sporcamento dei moduli (il cosiddetto soiling effect) su cui si stanno concentrando diversi studi allo scopo di diminuire i costi di manutenzione della centrale.[...]


©nuovaenergia

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