La Cina cambia in fretta ma ha sempre fame d’energia

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di Roberto Napoli | Politecnico di Torino


Ci sono posti al mondo che cambiano in fretta. La Cina è uno di questi. Sbarco in Cina dopo poco più di un anno, per un forum sulle prospettive euro-asiatiche a valle del piano economico sino al 2020. I cambiamenti si vedono a vista d’occhio, impressionanti. Sull’onda delle notizie economiche ti aspetti di vedere qualche segno negativo. Nulla traspare. La tigre cinese forse sta riposando un poco, ma i muscoli sono ormai sodi ed allenati.


Al centro di Shangai, come pure al centro di Pechino, enormi centri commerciali e alberghi superlussuosi danno sempre un’impressione di incredibile opulenza, con punti vendita che pullulano di merci di ogni tipo. Fa effetto vedere in pieno centro negozi che vendono Ferrari e Lamborghini, gioiellerie ricchissime di prodotti carissimi, store delle marche più esclusive. Le macchie di povertà ovviamente ci sono sempre e basta allontanarsi in qualche vicolo per prenderne dura coscienza. Tuttavia nei discorsi e negli incontri si percepisce nettamente un cambio di atteggiamento e di approccio culturale.
La Cina mostra di avere acquisito piena coscienza della sua potenza e non si considera più un Paese in via di sviluppo, ma un Paese che coltiva a pieno diritto sogni di grandezza e di espansione. Rimane l’ineguagliabile cortesia e gentilezza, ma non c’è più quella sorta di imbarazzo reverenziale di qualche anno fa verso lo straniero occidentale. Andare in giro non è più un’avventura piena di incertezze di fronte ad indecifrabili indicazioni in ideogrammi cinesi. Le strade, le stazioni della metro, le insegne dei negozi riportano adesso scritte in inglese. Ogni tanto si riesce persino a scambiare qualche parola in inglese, magari per contrattare sui prezzi. [...]


©nuovaenergia

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