di Davide Canevari
IL PRESIDENTE DI AIEE GIOVANI E MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO DI CONFERENZA GNL
Fino a pochi anni fa, parlando di GNL, si affrontava la questione in chiave geopolitica o in termini di esigenze/opportunità come Sistema Paese. Oggi l’approccio sembra essere radicalmente cambiato e si parla anche (molto!) dei possibili utilizzatori finali e di applicazioni concrete sul territorio: singole imprese, flotte di trasporto su terra o via mare, altre utenze energivore... Abbiamo incontrato Alberto Pincherle, presidente AIEE Giovani, per fare con lui il punto della situazione.
“Con il GNL è come se si fosse scoperto un nuovo vettore energetico, per lo meno in Italia. Non si tratta ovviamente di una «energia del futuro» in senso stretto: il GNL esisteva già e viene trasportato su lunghe distanze da esattamente 50 anni. La riscoperta risiede nella valorizzazione come carburante «pulito» ed economicamente conveniente rispetto ai derivati petroliferi.
Prima, era solo una soluzione per trasportare il metano, per poi immetterlo in un metanodotto. L’interesse consta ora nel distribuirlo allo stato liquido agli utilizzatori: rispetto al metano compresso ha una maggiore densità energetica per unità di volume e si può trasportare dovunque con costi contenuti. Gli sviluppi tecnologici recenti, quali i motori Euro6, hanno stimolato ulteriormente l’interesse per il GNL”.
L’approccio è cambiato...
**Sì, proprio perché oltre ad essere un carburante pulito ed economico, è di aiuto al rilancio industriale del Paese, sia per la vendita di prodotti tecnologici (motori navali, camion o nuove costruzioni nautiche), sia per il ricupero di competitività di settori quali quello portuale. C’è quindi un fortissimo interesse ma, se confrontiamo il potenziale di sviluppo del GNL con le promesse miracolistiche di sviluppo del Paese decantate qualche anno fa dalle energie rinnovabili - settore drogato dagli incentivi e che ha attirato investimenti di natura prettamente finanziaria - il campo del GNL è un settore solido. Gli operatori che vi si impegnano hanno tutti un diretto interesse di tipo industriale nell’utilizzo del GNL.
Ci sono Paesi più avanti dell’Italia?
**In Spagna sono 40 anni che consegnano con i camion il GNL agli utilizzatori: privati, aziende o piccole reti di distribuzione locale. Non hanno mai avuto problemi. L’anno scorso sono state fatte oltre 42.500 consegne tramite autocisterna in Europa, di cui la maggior parte partendo proprio dalla Spagna (36.000). Le industrie spagnole hanno così potuto sviluppare in questo settore soluzioni tecnologiche come micro-rigassificatori per piccole reti o stazioni di rifornimento mobili. In Italia queste ultime non sono neanche permesse… Sarebbero soluzioni transitorie ideali per sviluppare il settore, in attesa dei tempi tecnici per la costruzione di stazioni di rifornimento fisse.
In Scandinavia hanno invece sviluppato da diversi anni il bunkeraggio navale, seppur con numeri più contenuti rispetto al caso spagnolo. Anche qui non si sono mai registrati incidenti.
Altri Paesi europei stanno sviluppando rapidamente il mercato small-scale. Anche noi possiamo farlo, e in tempi rapidi, a patto di non trovare ostacoli nella burocrazia. Il tavolo di lavoro del ministero dello Sviluppo economico per il Piano Nazionale è un segno estremamente positivo della proattività a livello centrale. Speriamo non ci siano impedimenti a livello locale. [...]
©nuovaenergia
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