“Guai ai vinti!” ma chi ha perso?
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a cura di geipeg










Ascoltami, Geipeg. Da una vita ti ascolto e il tempo passa. Non so che cosa ne pensi ma in questi anni ce la siamo proprio raccontata. Ci siamo raccontati senza raccontarci balle, con qualche tono burbero, magari senza toccare vette assolute di verità lasciando la loro scalata a chi crede di possederla da sempre e in eterno.
I nostri faccia a faccia solitamente non sono rilassanti ma scappa spesso qualche risata salutare. Bisognerebbe ridere a crepapelle vedendo quel che capita intorno. Se poi ci sono di mezzo le elezioni, stavolta - ti prego - fammi fare un pranzo con tutte le portate di riso...


All’inizio, per la cronaca, a tavola, parlo io e abbondantemente. Non apri bocca, e infatti precisi - quando saremmo entrati nel vivo della conversazione - che “sembrava non avessimo nulla da raccontarci”. Hai ragione, per dialogare bisogna essere in due ma in passato mi hai ricordato spesso il titolo di un giornalista boemo-austriaco specializzato in aforismi: “Con le donne monologo spesso”.
Tu sei come una miccia ad innesco rapido, quelle che usava il Sean del leonino Giù la testa, sei un cerberino al quale non basta dare l’offa dello sfogo per placare il tuo disappunto. Anche se il nucleare non si farà più (in Italia), tu sei una piletta atomica inesauribile che alimenta l’indignazione sincera, quella che non capitalizza il tornaconto.[...]

©nuovaenergia

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