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Il dato sulla mobilità privata in Cina,
diramato a gennaio dalla Information Energy Administration conferma come all’interno
della Grande Muraglia convivono ancora oggi situazioni profondamente diverse; regioni che hanno già inserito la quinta marcia, e altre che viaggiano ancora in bicicletta.
Negli ultimi 13 anni - precisa lo studio - le vendite di automobili sono aumentate con un tasso medio annuo del 29 per cento; ma a trainare il boom delle immatricolazioni non è stato (fortunatamente!) tutto il Paese nel suo insieme, ma solo alcune aree più ricche e a maggior tasso di industrializzazione.
Nella provincia di Beijing a fine 2011 circolavano 183 auto ogni mille persone; e da allora il valore è certamente cresciuto. All’opposto, nel Chongqing - nella parte orientale della Cina - si registravano solo 28 veicoli ogni mille abitanti. La differenza è abissale! Altro dato a conferma del precedente, i residenti nella parte Est della Cina spendono circa il 60 per cento in più
in trasporti e comunicazioni rispetto ai loro connazionali delle regioni più occidentali.
D’altra parte, con un po’ di sano egoismo occidentale non possiamo che gioire di
queste differenze: se tutta la Cina viaggiasse con lo stesso metro di misura di Beijing, avrebbe a che fare con oltre 200 milioni
di automobili. E i già precari equilibri planetari
a quel punto sarebbero davvero sull’orlo
di una crisi di nervi.
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Se anche il paniere se n’è accorto, allora
è proprio un fenomeno di costume.
Il paniere è quello dell’ISTAT - aggiornato periodicamente - e utilizzato per calcolare il tasso di inflazione del Paese (a voler essere pignoli, in tempi più recenti, quello di deflazione).
“L’impossibilità di misurare le variazioni dei prezzi di tutti i singoli prodotti consumati dalle famiglie - precisano
gli statistici dell’ISTAT - rende necessario selezionare un campione di specifici beni e servizi dei quali misurare mensilmente la dinamica di prezzo. Questo insieme di beni e servizi può essere visto come un paniere della spesa che contiene i prodotti prevalentemente acquistati dal complesso delle famiglie”.
Essendo, a suo modo, un rilevatore dei gusti degli italiani, il paniere è ovviamente in continua evoluzione.
È così che nell’ultima revisione fanno
il loro ingresso i mezzi di trasporto in condivisione (car sharing e bike sharing) assieme ai biscotti senza glutine, alla pasta senza glutine, alla birra analcolica e alle bevande da distributore automatico. non proprio una compagnia da palati fini, ma questa è solo una cattiveria gratuita. L’ISTAT segnala anche il debutto del caffé al ginseng (limitatamente ai consumi al bar) e della “assistenza fiscale per il calcolo delle imposte sull’abitazione”. Vengono invece espulsi dal paniere, poiché non più rappresentativi,
il navigatore satellitare, l’impianto HiFi,
il registratore dvd e il corso di informatica.
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