L’ambiente è prioritario, per i Comuni un po’ meno?
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di Giovanni Battista Conte | avvocato in Roma



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Come è noto, le amministrazioni cui spetta la gestione del demanio idrico - quindi Regioni e Province autonome - hanno adottato una serie di provvedimenti volti a ridurre le possibilità di ottenere nuove concessioni di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico per venire incontro alle sempre crescenti istanze di tutela ambientale. Queste norme si applicano di solito alla generalità degli interessati, ma a volte sembra evidente anche un effetto discriminatorio, di norma a favore degli enti locali o, comunque, degli enti pubblici in genere.
Proprio per uno di questi casi, l’8 ottobre l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) ha indirizzato una segnalazione al Presidente della Provincia di Trento dove si evidenziano le distorsioni concorrenziali che derivano dalla normativa applicabile nel territorio della Provincia per il rilascio delle concessioni di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico, nel caso in cui la Giunta provinciale abbia ritenuto sussistere un “interesse ambientale incompatibile” con la realizzazione dell’impianto. In questo caso, infatti, la normativa riserva la possibilità di realizzare gli impianti ai Comuni e alle società interamente pubbliche o il cui capitale maggioritario sia in mano pubblica.



Il piano provinciale di tutela delle acque prevede, infatti, che preventivamente all’avvio del procedimento di concessione venga valutata la sussistenza di interessi ambientali incompatibili con la derivazione d’acqua. In questo caso, l’incompatibilità è superabile soltanto se vi sono obiettivi di sviluppo sostenibile delle comunità locali interessate, in correlazione anche con eventuali misure o programmi di compensazione e/o miglioramento ambientale e paesaggistico. Ove sussistano questi obiettivi, però, la normativa provinciale prevede che soltanto i Comuni nel cui territorio la derivazione dovrebbe insistere (o società da questi controllate) possano ottenere la concessione. In altre parole, nella Provincia di Trento, ove sussistano interessi ambientali incompatibili con le derivazioni d’acqua, gli impianti possono essere realizzati e gestiti soltanto da Comuni o società da questi controllate[...]

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