IL GIORNALIERO - Gas, per la UE il mercato è più forte di Putin

22 ottobre 2014 - E se a Mosca saltasse la mosca la naso? Se la controversia sul gas tra Russia e Ucraina mettesse nuovamente a rischio gli approvvigionamenti all’Unione Europea, fino ad arrivare ad un blocco totale dei transiti? Lo scenario estremo è ritenuto improbabile ma non impossibile dagli stesi esperti della Commissione Europea, che nei giorni scorsi hanno pubblicato sul tema una specifica Relazione.
“Una prolungata interruzione dell’approvvigionamento - ammette lo studio - avrebbe un forte impatto nell’UE: le conseguenze più gravi toccherebbero a nazioni quali Finlandia, Estonia, Bulgaria, ex Repubblica jugoslava di Macedonia (FYROM), Bosnia-Erzegovina e Serbia. A tutti questi Paesi verrebbe a mancare almeno il 60 per cento del gas necessario”.
Forse più interessante è però un altra conclusione a cui giunge la Relazione: lasciate fare al mercato! “Le forniture di gas rimarranno costanti se gli Stati membri sapranno cooperare e daranno alle forze del mercato la possibilità di funzionare il più a lungo possibile. In un mercato funzionante, i segnali basati sul prezzo attireranno nuove forniture di gas, principalmente di gas naturale liquefatto (GNL), e limiteranno la domanda. Le altre misure (basate su approcci come la liberazione di riserve strategiche, il cambiamento forzato del tipo di combustibili, la riduzione della domanda) andrebbero adottate solo in caso di fallimento delle misure di mercato”.

Leggi le altre news