Spalmare non significa asfaltare
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di Carlo Andrea Bollino




La politica ambientale ed energetica dell’Unione europea è di là da venire, visto che occorrerà capire come le novità del voto del Parlamento europeo incideranno sulla nuova Commissione. Stessa problematica si presenta per la politica nostrana, che si era allineata su quella europea, almeno a detta del viceministro De Vincenti. Dunque, dato che la politica energetica e ambientale italiana è stata volutamente in linea con quella dell’Unione finora, logica vuole che in assenza della ripartenza di questa anche la nostra stia ferma. A meno di non voler prendere decisioni casalinghe indipendenti.


In ogni caso, appare poco saggio il quadro che emerge dai rumors sul web che indica la strada di voler ridurre i privilegi degli investitori in fonti rinnovabili, con l’idea di spalmare su un periodo più lungo la corresponsione degli incentivi.
Ora, l’idea in sé trova un qualche fondamento nella forma tecnica precisa nel mondo della finanza (qualunque funzionario della Banca d’Italia lo ha studiato per passare il concorso di assunzione) del mutuo a rata costante e tasso variabile.
Si tratta di una forma di finanziamento usata nel periodo degli elevati e fluttuanti tassi di interesse, cioè quando i tassi stavano anche al 12-15 per cento se qualcuno ricorda i favolosi anni ‘80, secondo la quale l’aumento del tasso di mercato, invece che provocare un aumento della rata (secondo il metodo alla francese), provoca (sempre con il metodo alla francese) una maggiore quota interessi nella rata costante e quindi una minore restituzione del capitale.


Pertanto, per restituire il capitale si allunga il periodo di durata del mutuo, a beneficio sia del debitore che continua a pagare la stessa rata che incide sul suo reddito, sia del creditore che non ha rischio di sofferenza a causa dei maggiori tassi di interesse. La ratio è che si restituisce il dovuto in un periodo più lungo. Ora, poiché il Conto Energia è una forma implicita di debito dello Stato con il cittadino che ha investito in fonti rinnovabili, io capirei che lo Stato tenti di adottare un comportamento simile al debitore del mutuo a rata costante: ti pago in più tempo.
Ma ci sono due problemi. [...]

©nuovaenergia

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